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Nuovi Esami Per Liliana Resinovich: La Ricerca della Verità Prosegue

Le indagini sulla tragica scomparsa di Liliana Resinovich, avvenuta il 14 dicembre 2021 e culminata con il ritrovamento del suo corpo nel boschetto limitrofo all’ex manicomio di Trieste il 5 gennaio 2022, proseguono con un’intensificazione degli sforzi investigativi.

La procuratrice capo Patrizia Castaldini ha sottolineato la necessità di attendere i risultati di nuove, approfondite analisi per delineare con maggiore chiarezza la dinamica dell’evento e avanzare nel percorso giudiziario.
L’attuale fase è caratterizzata dall’esito di un incidente probatorio, un istituto processuale che consente di affrontare questioni tecniche preliminari alla piena istruttoria.

A partire dall’8 settembre, un team di esperti nominati dalla giudice per le indagini preliminari (GIP) Flavia Mangiante, composto dai professori Paolo Fattorini, Chiara Turchi ed Eva Sacchi, si occuperà di esami peritale complessi presso il Dipartimento di Medicina Legale dell’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona.

La durata di questo incarico è fissata in 120 giorni, un termine che riflette la portata e la complessità delle indagini.
L’obiettivo primario è quello di ricostruire con la massima accuratezza le circostanze che hanno portato alla morte di Liliana Resinovich, focalizzandosi su un’analisi multidisciplinare dei reperti.

I periti dovranno impiegare metodologie avanzate di genetica forense, chimica forense (merceologia) e dattiloscopia per esaminare una vasta gamma di materiali.

Questo include non solo i reperti originariamente raccolti dalla polizia giudiziaria, ma anche quelli recentemente acquisiti durante un’accurata perquisizione nella residenza di Sebastiano Visintin, marito della vittima e attualmente unico indagato nel caso.
L’attenzione dei periti sarà particolarmente rivolta a reperti specifici, quali il cordino ritrovato al collo della donna, l’elemento che univa le chiavi, un braccialetto e l’abbigliamento sequestrato all’indagato, inclusi guanti e scarpe.
Si cercheranno tracce biologiche, impronte digitali, residui di materiali e qualsiasi altro indizio che possa fornire informazioni cruciali.
L’analisi merceologica, in particolare, mira a identificare l’origine e il percorso di qualsiasi oggetto o sostanza presente sui reperti, potenzialmente collegandola a specifici individui o luoghi.
Questa nuova ondata di indagini rappresenta un punto cruciale nel percorso giudiziario.
L’auspicio è che i risultati peritali possano dissipare eventuali ombre e fornire elementi concreti per comprendere la sequenza degli eventi e chiarire il ruolo di Sebastiano Visintin, offrendo alla famiglia di Liliana Resinovich e all’intera comunità un quadro più definito e, si spera, giustizia.
L’approccio metodologico rigoroso e multidisciplinare adottato mira a garantire la massima attendibilità scientifica delle conclusioni, fondamentali per la ricostruzione della verità e per l’eventuale processo.

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