Un gesto di solidarietà e responsabilità sociale ha visto i finanzieri del Comando Provinciale di Trieste restituire valore a un bene sequestrato, devolvendo ben 23.378 chilogrammi di pellet al Comune di Forni di Sopra (Udine).
L’azione, che va ben oltre la semplice confisca, rappresenta un esempio virtuoso di come un’attività di contrasto alla criminalità economica possa trasformarsi in un beneficio tangibile per la comunità, in particolare per le aree montane, spesso caratterizzate da fragilità socio-economica e da una forte dipendenza dalle risorse energetiche.
L’operazione nasce da un’attenta attività di vigilanza svolta dai militari della Compagnia di Muggia, impegnati a prevenire l’importazione e la commercializzazione di prodotti contraffatti e merce non conforme agli standard di sicurezza.
I controlli, intensificati ai valichi doganali, hanno permesso di intercettare un flusso di pellet legnoso proveniente da paesi dell’Est Europa, destinato al mercato italiano.
L’indagine ha rivelato una complessa filiera: l’azienda produttrice, situata in Bosnia, aveva venduto il pellet a un’azienda italiana delle Marche, la quale, a sua volta, lo aveva destinato a un distributore operante in provincia di Alessandria.
La chiave di volta della scoperta è stata la presenza, su ogni confezione, del marchio di certificazione ENplus, un riconoscimento internazionale che attesta la conformità del pellet a elevati standard qualitativi e la tracciabilità lungo l’intera filiera produttiva.
L’utilizzo non autorizzato di questo marchio ha permesso ai responsabili di aggirare i controlli e di commercializzare un prodotto potenzialmente non conforme, violando le norme sulla contraffazione e commettendo una frode in danno dei consumatori e del mercato.
L’accusa principale è quella di utilizzo fraudolento di marchi di certificazione, un reato che incide direttamente sulla fiducia dei consumatori e sulla concorrenza leale.
Invece di procedere alla distruzione del pellet sequestrato, una soluzione più mirata e socialmente utile ha portato i finanzieri a donare il materiale al Comune di Forni di Sopra.
Questa scelta strategica ha permesso di fornire un significativo contributo all’approvvigionamento energetico di una comunità montana, contribuendo a ridurre i costi per il riscaldamento e liberando risorse economiche da reinvestire in servizi essenziali e iniziative di sviluppo locale.
L’iniziativa sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine non solo nella lotta alla criminalità, ma anche nella promozione di politiche di inclusione sociale e di sostenibilità ambientale, trasformando un atto illecito in un’opportunità di crescita e benessere per la collettività.






