Nel pomeriggio di ieri, un intervento di soccorso alpino complesso e delicato ha visto coinvolti quattro escursionisti originari di Udine, di età compresa tra i trent’anni e i trentacinque, in difficoltà lungo gli ultimi centocinquanta metri del canale Findenegg, impegnativo percorso ascensionale che conduce alla vetta del Monte Montasio dal versante sud-ovest.
L’episodio, che ha messo a dura prova la prontezza e l’abilità dei soccorritori, solleva interrogativi importanti sulla pianificazione delle escursioni in alta quota e sulla gestione della fatica.
La ricostruzione degli eventi indica che il gruppo, partito la mattina stessa dal versante nord, aveva optato per affrontare la via Amalia, un percorso noto per la sua esposizione, prima di imboccare il canale Findenegg.
Quest’ultimo, tracciato da un pioniere dell’alpinismo nelle Alpi Giulie, rappresenta una sfida tecnica non indifferente, soprattutto nella sua parte finale.
Sembra che un accumulo di fatica, unito alla natura friabile delle rocce a circa 2600 metri di quota, abbia improvvisamente compromesso la capacità del gruppo di proseguire in sicurezza.
La scelta di percorrere il Findenegg, sebbene non proibitiva, richiede una preparazione fisica e tecnica adeguata, e la stanchezza, spesso sottovalutata, può trasformare un percorso pianificato in una situazione di pericolo.
L’allarme è stato lanciato tempestivamente al Numero Unico di Emergenza 112, attivando immediatamente una complessa macchina operativa.
Oltre alla stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino, sono state coinvolte la Guardia di Finanza e l’elisoccorso regionale.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalle condizioni meteorologiche avverse: una fitta nebbia e una copertura nuvolosa persistente hanno reso difficile l’accesso alla cima e hanno complicato le operazioni di ricerca e soccorso.
Per consentire un intervento rapido, un tecnico di elisoccorso del CNSAS è stato imbarcato a bordo dell’elicottero e sbarcato in un punto dove la copertura nuvolosa si era diradata, sulla cresta del Montasio.
Da lì, il soccorritore, gravato dal peso dello zaino contenente attrezzatura salvataggio, ha dovuto procedere a piedi per circa venti minuti, affrontando il terreno impervio.
Una volta raggiunto il gruppo di escursionisti, li ha assicurati con una corda per facilitarne la risalita verso la cima.
Per garantire un intervento più efficiente, un secondo elicottero ha imbarcato ulteriori due soccorritori.
Il recupero finale ha richiesto una manovra aerea particolarmente delicata: l’elicottero ha dovuto effettuare due rotazioni sulla cresta per consentire l’imbarco di tutti, soccorritori e soccorsi.
Successivamente, l’elicottero li ha trasportati in una zona più accessibile del Montasio.
Un considerevole numero di soccorritori, una decina, era stato mobilitato per eventuali ulteriori necessità.
Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale della preparazione, della valutazione accurata delle proprie capacità e dell’adeguata pianificazione prima di affrontare escursioni in alta montagna, soprattutto in ambienti complessi come il canale Findenegg, dove anche condizioni meteorologiche apparentemente stabili possono rapidamente mutare.