Oggi, a Trieste, si è concretizzato un accordo cruciale per il futuro della rete autostradale del Nord-Est: l’assegnazione dei lavori relativi alla realizzazione della terza corsia sull’autostrada A4, nel tratto strategico che collega San Donà di Piave a Portogruaro.
Questa iniziativa, lungamente attesa e oggetto di dibattito, si configura non semplicemente come un ampliamento, ma come una vera e propria riqualificazione infrastrutturale, un intervento complesso che mira a risolvere le criticità croniche di un’arteria vitale per l’economia regionale e nazionale.
Marco Monaco, presidente di Autostrade Alto Adriatico, ha delineato un cronoprogramma ambizioso, auspicando il completamento delle fasi di approvazione progettuale entro il 2026 e la conclusione dei lavori entro il 2030.
L’attenzione è focalizzata non solo sulla velocità di esecuzione, ma anche sulla minimizzazione degli impatti sulla fluidità del traffico, un aspetto sensibile considerando la pressione costante che grava su questo tratto autostradale.
La strategia prevede di integrare i lavori in corso sui viadotti e di mantenere in esercizio la circolazione veicolare, implementando al contempo misure di mitigazione per ridurre al minimo i disagi per gli utenti.
Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Commissario Delegato per l’emergenza in A4, ha sottolineato la portata economica dell’opera, quantificata in quasi 900 milioni di euro, e la sua rilevanza strategica per un’area particolarmente vulnerabile dal punto di vista infrastrutturale.
Fedriga ha enfatizzato come l’intervento, pur formalmente definito “allargamento”, si traduca nella costruzione di segmenti autostradali completamente nuovi, con implicazioni profonde per la sicurezza, l’efficienza e la capacità di carico della rete.
Questo riflette la necessità di un intervento radicale, capace di rispondere alle crescenti esigenze di trasporto e di decongestionare un corridoio cruciale per i flussi commerciali e passeggeri.
Il progetto, che interessa un tratto di 25,3 chilometri, si articola in un intervento di riqualificazione profonda che va ben oltre la semplice aggiunta di una corsia.
Prevede la ricostruzione di nove ponti, tre cavalcavia, dodici sottopassi e la sistemazione di cinquanta attraversamenti idraulici, con l’obiettivo di adeguare le infrastrutture esistenti agli standard di sicurezza più moderni e di aumentare la resilienza della rete di fronte a eventi meteorologici estremi.
Particolare attenzione è stata riservata alla gestione dei vincoli autostradali, garantendo la continuità del servizio e la sicurezza degli utenti.
L’intervento, in definitiva, rappresenta un investimento nel futuro della mobilità, con benefici tangibili per l’intera regione e per il sistema dei trasporti nazionale.
Il completamento di questa opera non solo allevierà le attuali criticità, ma contribuirà anche a promuovere lo sviluppo economico e la competitività del territorio.