La melodia di un’emozione profonda vibra nell’aria, intessuta di ricordi e di una consapevolezza acuta: ritornare in questa piazza, cuore pulsante di una storia condivisa, è un privilegio che trascende le parole.
Piazza della Transpalpina, crocevia di destini e di sogni, testimone privilegiata della nascita e dello sviluppo di un’ambizione straordinaria: diventare Capitale Europea della Cultura.
Il 2018, anno della proclamazione, risuona ancora di un’energia palpabile, un’onda di entusiasmo che si è trasformata in un’esplosione di gioia l’8 febbraio con l’avvio ufficiale di Go! 2025, accolto con calore dai presidenti della Repubblica.
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberba, ha espresso questa commozione durante la cerimonia di passaggio delle consegne, un atto simbolico che sancisce il passaggio di testimone a Trencin (Slovacchia) e Oulu (Finlandia) per il 2026.
Ma, come sottolinea, la conclusione di un capitolo non segna una fine, bensì l’alba di nuove prospettive, di nuove sfide.
I valori che hanno alimentato la crescita di Gorizia e Nova Gorica – l’amicizia, la stima reciproca, la comprensione, la condivisione – sono un’eredità preziosa, un seme che germoglierà incessantemente nelle capitali future.
La fiducia riposta in Trencin e Oulu è un atto di continuità, un augurio di successo nel percorso che le attende.
“Noi, dal 1° gennaio 2026, continueremo a lavorare assieme, con rinnovato slancio”, ha affermato Ziberba, sottolineando l’importanza di un impegno costante a favore delle generazioni future.
L’esperienza di Gorizia e Nova Gorica ha dimostrato al mondo che un confine, nato dalle cicatrici del passato e potenzialmente destinato a essere luogo di conflitto, può trasformarsi in un ponte, un punto d’incontro, un faro di pace grazie alla volontà di un popolo e alla dedizione di chi crede in un futuro migliore.
L’evento rappresenta una profonda riflessione sulla capacità di superare le divisioni, di costruire ponti laddove prima esistevano muri.
Gorizia, Nova Gorica e Go! 2025 si sono incise nella memoria collettiva come la prima capitale europea della cultura transfrontaliera, un’esperienza unica che ha ridefinito il concetto di identità culturale, di comunità europea, di cooperazione internazionale.
Un’eredità che va oltre i confini geografici, un messaggio di speranza e di fiducia rivolto al mondo intero: il dialogo, la comprensione e l’arte possono davvero cambiare il corso della storia.






