La terza stagione di “I casi di Teresa Battaglia – Figlia della cenere”, ambiziosa trasposizione televisiva delle opere di Ilaria Tuti, sta prendendo forma nel cuore del Friuli Venezia Giulia, un territorio che si rivela essere non solo uno sfondo suggestivo, ma un vero e proprio personaggio della narrazione.
Prodotta da Rai Fiction e Publispei, con il cruciale supporto della Fvg Film Commission, la serie promette di approfondire ulteriormente la complessità del profilo criminale di Teresa Battaglia, interpretata con intensità da Elena Sofia Ricci.
A seguito di riprese già condotte in località iconiche come Aquileia, Cividale del Friuli e Udine, il set si sposta ora verso nuovi scenari, confermando l’intenzione di arricchire la narrazione con un focus più urbano, pur mantenendo la connessione imprescindibile con la natura selvaggia e potente che caratterizza la regione.
Il regista Kiko Rosati, già artefice del successo di “Ninfa dormiente”, guida un team impegnato a catturare l’essenza di un’ambientazione complessa, dove il passato storico si intreccia con le sfide del presente.
Elena Sofia Ricci, figura centrale del progetto, ha espresso un profondo legame con il personaggio di Teresa Battaglia, definendola una fonte di ispirazione per la sua ricerca di libertà.
La sua capacità di comprendere la mente dei serial killer, attraverso un’empatia che sconfina nell’intuito, rappresenta un elemento distintivo della serie, che esplora le zone grigie dell’animo umano.
“Lavorare in questi luoghi,” ha aggiunto l’attrice, “risveglia una profonda riflessione sulla nostra storia e sulla memoria dei caduti, un patrimonio culturale che merita di essere valorizzato con la stessa intensità con cui si promuovono altre destinazioni più celebri.
” A completare il cast, Gianluca Gobbi e Giuseppe Spata.
La produzione, estesa per ben 38 giorni di riprese, coinvolge un esercito di oltre 100 professionisti e 400 figuranti, testimoniando l’impatto economico e culturale generato dalla serie sul territorio.
Verdiana Bixio, produttrice e CEO di Publispei, ha sottolineato l’importanza dell’investimento nella regione, evidenziando come i rapporti consolidati nel tempo permettano di esaltare le peculiarità dei luoghi e di promuovere un approccio sostenibile.
L’adozione del “protocollo Green” rappresenta una scelta strategica, volta a garantire la responsabilità ambientale della produzione e ad allinearsi agli standard internazionali.
L’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, ha ribadito l’impegno della regione a sostegno della Fvg Film Commission, riconoscendo il cinema come strumento potente per promuovere l’identità artistica e il potenziale turistico del Friuli Venezia Giulia.
La regione, pur nella sua dimensione contenuta, si presenta come un scrigno di luoghi unici e suggestivi, pronti a raccontare storie profonde e coinvolgenti, che contribuiscono a costruire un’immagine vibrante e autentica del territorio.
La serie, dunque, non è solo un prodotto di intrattenimento, ma un vero e proprio veicolo di valorizzazione culturale e di promozione turistica.