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domenica 2 Novembre 2025

Riapre il Magazzino 26: un viaggio nella storia del Lloyd Triestino

Il Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste riapre le sue porte, accogliendo una rinnovata e coinvolgente sezione del Museo del Mare, dedicata alla storia della Compagnia del Lloyd.
L’allestimento, concepito come un percorso dinamico e immersivo, non si limita alla mera esposizione di dipinti, ma integra modelli navali, progetti tecnici, grafiche d’epoca, stampe pubblicitarie, oggetti di bordo e fotografie storiche, creando un mosaico che ricostruisce la complessa evoluzione di una delle più importanti compagnie di navigazione del Mediterraneo.

Nata nel 1833 dall’iniziativa di un gruppo di intraprendenti commercianti triestini, la Compagnia del Lloyd si proponeva inizialmente come un centro di raccolta e condivisione di informazioni commerciali e marittime cruciali per il commercio nella regione.
La rapida evoluzione tecnologica del XIX secolo, con l’avvento della navigazione a vapore, portò nel 1836 alla creazione di una “Seconda Sezione” interamente dedicata a questi nuovi collegamenti.
La visione strategica della Compagnia, volta a dominare i traffici marittimi, si concretizzò tra il 1853 e il 1865 con la costruzione dell’arsenale nella baia di Servola: un complesso industriale all’avanguardia, da cui emersero navi che rappresentarono l’apice dell’innovazione navale del Mediterraneo, simboli di progresso e potenza commerciale.

Il XX secolo fu segnato da sconvolgimenti globali.
La Prima Guerra Mondiale inflisse danni ingenti alle infrastrutture e alla flotta, ma la resilienza triestina permise una rapida riattivazione dei collegamenti già nel 1919.
L’alternanza di gestioni private, come quella affidata alla famiglia Cosulich, e momenti di controllo statale, culminati nella nazionalizzazione del 1933 e successiva integrazione nel gruppo Finmare, riflette le complesse dinamiche politiche ed economiche del periodo.
Negli anni ’30, il Lloyd gestiva una flotta imponente, superando le ottanta unità, e operava su rotte strategiche che collegavano l’Europa all’America, al Mediterraneo, all’Asia e all’Australia, trasportando passeggeri e merci in un’epoca di intenso sviluppo globale.

La Seconda Guerra Mondiale impose un ulteriore capitolo di sofferenza, con la distruzione di navi e infrastrutture.

Tuttavia, la ricostruzione fu rapida e determinata, testimoniando la vitalità della Compagnia.

La rotta verso l’Australia, in particolare, mantenne un ruolo chiave fino agli anni ’60, quando la crescente diffusione dell’aviazione commerciale ne decretò il progressivo declino.
Come molte altre compagnie europee, il Lloyd si trasformò, integrandosi in strutture di dimensioni maggiori e specializzandosi in servizi di nicchia.

L’allestimento museale, pensato per favorire l’interazione del visitatore, si avvale di una sala video con immagini e filmati d’epoca.
Didascalie digitali e tablet rendono l’esperienza personalizzabile, consentendo di approfondire temi specifici e ricostruire il proprio percorso attraverso la storia della Compagnia.
Un’area didattica dedicata a incontri, conferenze e attività formative, arricchita da una digital board, completa l’offerta, promuovendo la comprensione e l’apprendimento attivo.
La direttrice dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato, sottolinea come l’allestimento incoraggi la partecipazione attiva, invitando il pubblico a esplorare, scoprire e ricostruire il racconto della Compagnia del Lloyd, non come spettatori passivi, ma come protagonisti attivi di un viaggio nel tempo e nella storia della navigazione.

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