sabato 6 Settembre 2025
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Castel Gandolfo: Nasce il Borgo Laudato Si’, tra fede e scienza.

Nel suggestivo scenario delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, si è inaugurato il Borgo Laudato Si’, un’iniziativa ambiziosa che incarna i principi di un’economia circolare e di una profonda riconciliazione tra uomo, natura e fede.

L’evento, presieduto da Papa Leone XIV, ha visto la partecipazione di una delegazione dell’Università di Udine, guidata dal Rettore Roberto Pinton, affiancato dai professori Enrico Peterlunger, Roberto Zironi e dal Rettore eletto Angelo Montanari, testimoni di un connubio tra sapere scientifico e impegno pastorale.
In segno di rispetto e riconoscimento, il Rettore Pinton ha offerto al Santo Padre un umile capello da vignaiuolo, simbolo di un legame antico e profondo con la terra.
Il Borgo Laudato Si’, esteso su 55 ettari di cui circa 30 dedicati all’agricoltura, si configura come un laboratorio di sostenibilità, un esempio tangibile di come la cura del creato possa generare sviluppo economico e benessere sociale.
Al cuore del progetto, un vigneto attentamente progettato e realizzato da un team internazionale di esperti, coordinato dai docenti Peterlunger e Zironi, provenienti dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine.
Questo vigneto non è un semplice impianto viticolo, ma un manifesto di un nuovo paradigma: un modello di sviluppo integrato che valorizza la biodiversità, l’innovazione tecnologica e la conoscenza tradizionale.

La ricerca dell’ateneo friulano, in collaborazione con l’Istituto di genomica applicata (IGA) e i Vivai Cooperativi Rauscedo, ha portato all’introduzione di varietà di viti resistenti a diverse malattie, frutto di un’attenta selezione e di tecniche di miglioramento genetico all’avanguardia.
Questo approccio, supportato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, mira a ridurre l’impatto ambientale della viticoltura, diminuendo l’uso di fitofarmaci e promuovendo pratiche agricole più rispettose dell’ambiente.
L’incontro con il Santo Padre ha rappresentato per l’Università di Udine un momento di grande commozione e orgoglio, come espresso dal Rettore Pinton.

L’ateneo si è onorato di contribuire con le proprie competenze scientifiche a un progetto di tale portata, un esempio concreto di come la ricerca possa essere al servizio del bene comune e della salvaguardia del pianeta.

Il vino che questo vigneto produrrà non sarà un semplice prodotto agricolo, ma un’espressione simbolica di comunione nella diversità, un “nettare” che racchiude la ricchezza delle origini e delle varietà impiegate.

Rappresenta un nuovo orizzonte di sostenibilità, che coniuga l’eccellenza scientifica con un approccio olistico alla cura del creato, incarnando la “dimensione dell’ecologia integrale” profetizzata dal Papa.

È un’invito a ripensare il nostro rapporto con la terra, a riscoprire il valore della biodiversità e a perseguire un futuro più equo e sostenibile per tutti.

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