Sul delta del Danubio, la vita per un giovane gay come Adi è un’esperienza travagliata e piena di sfide. Il film “Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde” del regista rumeno Emanuel Parvu, presentato al Festival di Cannes, affronta questo tema con una sensibilità e una moderazione straordinarie.La trama, scritta da Pârvu e Berescu, segue le vicende di Adi (interpretato da Ciprian Chiujdea), un diciassettenne che vive in un remoto villaggio nel Delta del Danubio. Nonostante i sacrifici dei genitori che lo hanno mandato a studiare nella vicina città di Tulcea, Adi si scontra con l’incomprensione e il rifiuto quando i suoi genitori scoprono la sua omosessualità dopo essere stato vittima di violenza.Il regista ha sottolineato l’importanza di raccontare storie autentiche e significative, che possano dare voce a minoranze spesso emarginate come quella LGBTQ+. Nel film emergono personaggi che reagiscono in modo inaccettabile alla diversità sessuale di Adi, portando lo spettatore a riflettere sulla propria inclusività e tolleranza.La pellicola, finanziata dal Romanian National Film Center, è stata girata tra settembre e ottobre nel suggestivo scenario del Delta del Danubio. Oltre a Ciprian Chiujdea, il cast include talentuosi attori come Ingrid Micu-Berescu, Valeriu Andriuţă e Adrian Titieni.”Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde” rappresenta quindi non solo una denuncia delle discriminazioni subite dalle persone LGBT+, ma anche un invito alla riflessione sulla diversità e sull’accettazione dell’altro nella società contemporanea.
“Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde”: il difficile percorso di Adi nel delta del Danubio
Date: