28 novembre 2024 – 09:45
Un’ombra di inganno e tradimento si è abbattuta sulla tranquilla città di Ivrea, dove le voci delle decine di vittime di un falso assicuratore risuonano incessantemente tra le mura della Procura. L’accusa di truffa è stata sollevata dopo che professionisti e pensionati hanno denunciato il sedicente intermediario che, nonostante stipulasse polizze vita a loro nome, aveva perso da tempo ogni legame con la Itas Spa. Gli avvocati Pio Coda, Leo Davoli e Ferdinando Ferrero si sono fatti portavoce di una decina di denunce formali, ma il numero degli investitori truffati potrebbe rivelarsi ben più consistente.Persone rispettabili come l’ex senatore della Lega Cesare Pianasso hanno raccontato storie di fiducia tradita e risparmi dilapidati. “Conosco quell’assicuratore da trent’anni”, ha dichiarato Pianasso con voce amara, “gli ho affidato i miei risparmi per anni senza sospettare nulla. Quando ho capito la verità, avevo già perso ventimila euro”. Le somme coinvolte oscillano tra i ventimila e i centocinquantamila euro, rappresentando spesso l’intero patrimonio accumulato in una vita intera.Il modus operandi dell’assicuratore truffaldino era sempre lo stesso: promesse di rendimenti straordinari, superiori alla media del mercato assicurativo, e piccole somme iniziali versate dai clienti con la promessa di cospicui guadagni futuri. Tuttavia, quando arrivava il momento del riscatto, l’uomo spariva nel nulla o inventava scuse per ritardare i pagamenti. La beffa è diventata evidente quando alcuni investitori sospettosi si sono rivolti direttamente alla Itas Spa, scoprendo che il presunto intermediario non aveva alcun mandato valido dal 2015.La compagnia mutualistica italiana ha preso immediatamente posizione contro l’accaduto, dissociandosi completamente dalloscandaloso comportamento dell’ex subagente e annunciando azioni legali per tutelare gli interessi dei clienti truffati. Ivrea è ora al centro di un’inchiesta che potrebbe svelare un intreccio oscuro fatto di false promesse e avidità senza scrupoli.