“Truffa immobiliare: imprenditori romani arrestati per inganno su 252 persone e frode da milioni di euro”

Date:

02 luglio 2024 – 00:40

Due abili imprenditori romani della società immobiliare Reef hanno messo a punto un ingegnoso sistema truffaldino che ricordava le gesta del celebre Totò in “Totò truffa”. Attraverso l’inganno, sono riusciti a raggirare ben 252 persone, attirate dalle prospettive di acquisto vantaggiose che venivano loro proposte. Il loro modus operandi prevedeva la richiesta di una caparra per la vendita di immobili di cui non erano ancora in possesso, per poi scomparire nel nulla prima della firma dell’atto notarile. Questo artificio ha portato alla loro incriminazione e agli arresti domiciliari disposti dalle autorità competenti.Le indagini condotte dai finanzieri hanno smascherato il piano dei due imprenditori, i quali attiravano potenziali acquirenti con prezzi allettanti e condizioni di pagamento agevolate. Dopo aver ottenuto l’anticipo del 25% sul costo dell’immobile, pari a oltre 2 milioni di euro complessivi, i soldi affluivano sui conti personali degli imputati anzicheeacute; sulle società immobiliari. La stipula del rogito veniva continuamente rimandata con scuse varie, fino a proporre accordi transattivi posticipati all’infinito.L’attività truffaldina dei due imprenditori ha causato il fallimento di una delle società coinvolte e un debito accumulato di 11 milioni di euro. Le vittime dell’inganno si sono costituite parte civile in procedimenti giudiziari aperti in diverse regioni italiane per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Inoltre, è emerso che parte delle somme sottratte potrebbero essere state autoriciclate attraverso investimenti in criptovalute.La Procura di Roma ha emesso provvedimenti cautelari e sequestri preventivi per un valore complessivo superiore ai 2 milioni di euro. Attualmente sono stati individuati beni per un valore totale di 870mila euro intestati ai due imprenditori coinvolti nel sistema truffaldino. Le indagini proseguono anche grazie all’intervento del nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, al fine di recuperare la totalità delle somme indebitamente sottratte.Questo caso non è isolato: i due imprenditori sono anche accusati in un altro procedimento penale per truffa che avrebbe avuto luogo tra il 2020 e il 2022, durante i quali le società immobiliari coinvolte sarebbero state svuotate dai malviventi. La rete delle frodi si estendeva su più regioni italiane poicheeacute; la Reef aveva sedi operative anche fuori dalla Capitale, come Milano, Asti, Cagliari e Bologna.

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