Donald Trump ha annunciato una misura draconiana, rivelandola mediante un annuncio pubblico: una tariffa del 25% sulle importazioni da parte di qualsiasi nazione che acquisti petrolio e/o gas dal Venezuela. Questo provvedimento è stato caldeggiato dalle numerose ragioni, tra cui l’accusa sollevata dal presidente verso il governo venezuelano, per aver inviato volontariamente e con intenzione un’enorme quantità di criminali notoriamente pericolosi in territorio americano.Tra le organizzazioni coinvolte nella spedizione si trova Tren de Aragua, che è stata classificata come “organizzazione terroristica straniera” dalle autorità statunitensi. La decisione del presidente Trump di imporre la tariffa non risparmia però solo le nazioni che sostengono l’economia venezuelana con i loro acquisti: anche gli Stati Uniti, in quanto principali paesi democratici, vengono coinvolti nella misura. Questo ha fatto sorgere una domanda sulla legittimità della nuova tassa, poiché la sua introduzione sembra contraddire lo spirito della cooperazione internazionale.In un messaggio in cui si scaglia anche contro i crimini commessi da chi sta nell’estremismo, Trump afferma che tale azione è necessaria per tutelare la sovranità degli Stati Uniti e per garantire il mantenimento delle libertà democratiche. L’imposizione di questa tassa rappresenta un passo audace nella politica internazionale, nonché un test per i rapporti commerciali tra le nazioni che partecipano allo scambio globale di beni. La sua entrata in vigore il 2 aprile, giorno della Liberazione, serve da segnale per tutte le autorità coinvolte e da ammonimento alle agenzie statunitensi che sono interessate alla decisione.Inoltre Trump, attraverso la pubblicizzazione su Truth di tale misura, intende informare anche gli organi del governo che dovranno operare al meglio al fine di eseguire le nuove politiche.
Trump impone un’importante tassa sul petrolio e il gas venezuelani, ma come questo potrebbe essere percepito dagli altri paesi
Date: