Il biologo molecolare italiano Alessandro Coatti, originario di Portomaggiore (Ferrara), è stato vittima di un tragico evento nel corso della sua esperienza sudamericana. La sua storia si intreccia con quella del continente in una delle sue città più affascinanti, Santa Marta, situata nel dipartimento settentrionale di Magdalena e fronteggiante il mar dei Caraibi. Questa località di mezzo milione di abitanti è un luogo di transito per molte persone che visitano o si spostano in altre parti dell’America Latina.Il caso del biologo molecolare 38enne è stato scoperto la domenica da un gruppo di bambini che giocavano nei pressi dello stadio locale. Tra le ricerche effettuate, i loro occhi scoprirono una valigia contenente il corpo ormai smembrato del ricercatore. Non solo: ulteriori indagini portarono a ritrovamenti di altri resti in diverse parti della città.I dettagli sulla sua morte furono ricostruiti grazie al bracciale connesso ad un albergo che il biologo aveva sul polso, permettendo così alla polizia di risalire ai documenti dell’uomo e fornendole la possibilità di effettuare approfondimenti. La sua morte fu seguita da una serie di accertamenti tra cui l’autopsia.Secondo quanto riferito da un parente stretto, Alessandro Coatti era giunto nei mesi scorsi per lavorare in Sud America a titolo gratuito (in calidad de voluntario) nel Ecuador. Inoltre, quest’uomo aveva dichiarato di voler stabilirsi sul continente.Alessandro si trovava in Colombia senza compagne o amici e fu l’ultima volta che fu visto mentre usciva da un locale per andare in discoteca il sabato sera.
Un biologo italiano ucciso a Santa Marta, Colombia: la tragedia di Alessandro Coatti nel continente sudamericano
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