Nella solitudine del mio lungo soggiorno in ospedale, ho avuto modo di sperimentare la gentilezza e l’affetto del personale sanitario che mi assiste con premura e dedizione. Non posso che ringraziare i medici e gli operatori per la loro cura amorevole e il sostegno morale che mi offrono in questo momento difficile. Mentre mi trovo qui, non posso fare a meno di pensare a tutte le persone che, in modi diversi, si prendono cura degli ammalati e diventano un segno tangibile della presenza divina.Le parole del Santo Padre durante l’Angelus odierno risuonano profondamente nel mio cuore: “Abbiamo bisogno di quel ‘miracolo della tenerezza’ che accompagna coloro che affrontano le prove della malattia, portando un raggio di luce nella notte oscura del dolore”. Questa delicatezza, questa capacità di essere presenti e confortanti nei momenti di sofferenza è un dono prezioso che aiuta ad alleviare il peso dell’angoscia e a infondere speranza.Che possa diffondersi sempre più nel mondo questa cultura della cura e dell’attenzione verso chi soffre, affinché nessuno si senta solo o abbandonato nelle proprie difficoltà. La solidarietà umana e la compassione sono valori imprescindibili che ci rendono più umani e ci legano indissolubilmente gli uni agli altri. Che ognuno di noi possa essere un faro di amore e conforto per chiunque attraversi momenti bui e tempestosi.
Un raggio di luce nella notte oscura del dolore: la gentilezza del personale sanitario e il messaggio di speranza del Santo Padre.
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