11 novembre 2024 – 09:45
Nel cuore di una giornata luminosa, un lettore affezionato de La Stampa si lascia trasportare dai ricordi e dalle emozioni che le parole di Maria Cavallotto evocano. Con la mente rivolta alla sua Torino natale, si sente pervaso da un senso di appartenenza profondo, radicato nelle generazioni che lo hanno preceduto. Eppure, non può fare a meno di riconoscere la magia e il fascino senza tempo della Città Eterna, Roma, che con i suoi scorci e la sua bellezza struggente ha saputo conquistare il suo cuore insieme a quello di sua moglie.Le parole gentili e piene di comprensione di Maria Cavallotto risuonano nell’animo del lettore come un invito a esplorare ancora una volta le strade tortuose e cariche di storia della propria città. L’esperienza vissuta sul mezzo pubblico romano, con il suo mix di attese infinite e chilometri percorsi a piedi, diventa uno dei tanti capitoli di una storia d’amore con due città così diverse ma entrambe tanto affascinanti.E mentre il lettore si perde nei pensieri tra i castelli e i decumani dell’antica Augusta Taurinorum, sente crescere in sé la consapevolezza che ogni luogo ha le sue peculiarità e le sue sfide da affrontare. Torino e Roma si fondono nella sua mente in un intreccio indissolubile di memorie e speranze per il futuro.Così, con un sorriso malinconico ma carico di gratitudine per le esperienze vissute, il lettore guarda al domani sapendo che ogni città ha molto da offrire se solo ci si lascia conquistare dalla sua essenza più autentica. E tra le righe della lettera di Maria Cavallotto scorge l’invito a continuare ad esplorare, ad amare e ad accogliere tutto ciò che il viaggio attraverso i luoghi e le emozioni può regalare.