La maggioranza dei 19 maschi Uv-Pd, dopo aver votato in solitaria la legge per le elezioni generali comunali, ha preso una decisione sorprendente giovedì 27 febbraio: modificare senza confronti anche le regole per le elezioni regionali. Questa modifica prevede il ritorno alle tre preferenze, di cui una dedicata al genere, presentata come un momento epocale di sincerità riguardo a chi desidera realmente iniziare a porre fine a un evidente deficit democratico. Inoltre, è stato presentato un ordine del giorno che invita i membri stessi a proporre una legge che imponga la presenza equilibrata di entrambi i generi nella giunta regionale.La coalizione politica Valle d’Aosta Aperta ha espresso il proprio pensiero in una nota ufficiale: “Nel nostro ruolo di Valle d’Aosta Aperta, durante l’unico incontro con le forze politiche al governo lo scorso ottobre, avevamo richiesto l’introduzione non solo della presenza equilibrata nella giunta, ma anche della doppia preferenza di genere o alternativamente della tripla preferenza con rotazione tra i generi. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta e entrambe le proposte avanzate erano non solo deludenti ma rappresentavano un chiaro segnale della misoginia presente in questa maggioranza”.In merito alla proposta di legge numero 58 che proponeva l’elezione diretta del presidente della giunta, le forze politiche di Valle d’Aosta Aperta hanno deciso, insieme a Rifondazione Comunista e Risorgimento Socialista, di chiedere alla consigliera Erika Guichardaz di astenersi dal voto. Tale proposta era stata presentata nell’aprile del 2022 e nel frattempo il panorama politico ha subito delle trasformazioni significative. Le destre stanno promuovendo ovunque sistemi elettorali che concentrano troppo potere nelle mani di un’unica persona.
Una svolta epocale per la democrazia: modifiche alle regole elettorali in Valle d’Aosta
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