La decisione di Unicredit sulla strada da intraprendere per l’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm è stata bloccata dal via libera condizionato del governo, che ha esercitato il “potere d’oro” (“golden power”). In un comunicato, il gruppo sottolinea che, nonostante la legge preveda in generale la possibilità di chiedere all’autorità di riconsiderare la decisione emessa, il decreto specificamente consente a Unicredit di rivolgersi immediatamente all’autorità qualora non fosse in grado di attuare le prescrizioni in tutto o in parte. UniCredit ha pertanto risposto prontamente all’autorità esprimendo il proprio punto di vista sul decreto e attende un riscontro.Secondo l’azienda, le prescrizioni imposte dal governo potrebbero avere effetti deleteri sulla sua piena libertà e capacità di prendere decisioni in conformità ai principi di gestione sana e prudente nel futuro. Infatti, la banca ritiene che le prescrizioni del governo possano anche portare a risultati non voluti, ad esempio l’applicazione di sanzioni a Unicredit per una qualsiasi mancata osservanza delle prescrizioni stesse.L’invocazione dei poteri speciali in un’operazione domestica tra due banche italiane è infatti un evento insolito – sottolinea Unicredit – e non è chiaro il motivo per cui sia stato invocato proprio in questo caso, ma solo se non per le altre operazioni simili attualmente in corso sul mercato italiano.
Unicredit bloccata dal governo: Prescrizioni potrebbero ledere libertà di decisione.
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