04 giugno 2024 – 16:40
Il seme del prestigioso purosangue, riconosciuto come il trotter più potente e vittorioso di tutti i tempi, sembra essere stato oggetto di una vendita illegale sia in Italia che all’estero. L’accusa di truffa aggravata coinvolge due imprenditori, Valter Ferrero, amministratore unico della Varenne Forever, e Salvatore Roberto Brischetto dell’allevamento Il Grifone di Vigone, nel Torinese. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche come La Stampa, i sospettati avrebbero escluso i legittimi proprietari del cavallo dalla commercializzazione del seme, gestendo personalmente le trattative di vendita con gli allevatori desiderosi di perpetuare il lignaggio del campione. Si stima che solo nell’arco della stagione riproduttiva del 2018 l’operazione abbia generato un profitto intorno ai 200mila euro.L’indagine ha preso avvio cinque anni fa a seguito di una denuncia presentata dalla società Varenne Futurity, titolare dei diritti sul cavallo, riguardante presunte irregolarità nel processo commerciale. Al termine delle indagini condotte dal pm Giulia Rizzo della procura di Torino emerge che i due indagati si sarebbero spacciati per i legittimi proprietari di Varenne e avrebbero impedito alla società effettiva la possibilità di effettuare le dovute verifiche previste dall’Associazione nazionale allenatori del cavallo trotter.Gli avvocati Enrico Calabrese e Rodolfo Ricca difendono gli interessi degli imprenditori coinvolti nelle accuse e si preparano a fronteggiare le contestazioni mosse nei loro confronti. La vicenda getta ombre sulla correttezza e trasparenza delle transazioni nel mondo dell’allevamento equino ad alto livello, sollevando interrogativi sul rispetto delle regole e dei diritti contrattuali tra le parti coinvolte. Resta ora alla magistratura fare piena luce su questa intricata vicenda che coinvolge non solo questioni economiche ma anche etiche legate alla corretta gestione dei patrimoni genetici degli animali da corsa più pregiati al mondo.