Dopo l’affollamento di star hollywoodiane a Venezia 81, è finalmente giunto il momento degli italiani, con “Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza in concorso per il Leone d’oro e la prima mondiale di “M – Il figlio del secolo” di Joe Wright, tratto dalla serie tv bestseller di Antonio Scurati. La pioggia torrenziale ha preso il posto dei giorni assolati e il red carpet si è trasferito all’interno del foyer della Sala Grande, creando un ambiente più raccolto dove i fotografi si sono sistemati (una giornata così meteorologicamente tragica avrebbe rappresentato un vero problema per la sicurezza con Lady Gaga). A distanza di un’ora l’uno dall’altro, hanno sfilato due grandi nomi del cinema italiano che si stimano reciprocamente: Elio Germano, nel ruolo del superboss Matteo Messina Denaro, e Luca Marinelli, nel ruolo del Duce nella serie Sky. Entrambi hanno interpretato ruoli complessi con grande maestria e rispetto, dimostrando la loro bravura nel sospendere ogni giudizio. Accanto a Germano c’era anche Toni Servillo, suo partner in “Iddu”, mentre in “M” troviamo anche Lorenzo Zurzolo e Maurizio Lombardi tra gli altri attori. Nel concorso finale sono stati presentati due film ‘indie’ estremi e sorprendenti: “April” di Déa Kulumbegashvili, seconda opera della regista georgiana, e “Stranger Eyes” di Yeo Siew Hua, il primo film selezionato da Singapore.”Iddu”, liberamente ispirato a eventi reali, uscirà nelle sale dal 10 ottobre con grande attesa. Fabio Grassadonia e Antonio Piazza sono registi rigorosi che hanno fatto della Sicilia il fulcro delle loro opere. La mancanza di finanziamenti pubblici non ha fermato la realizzazione di questo film coraggioso che vede Elio Germano nei panni dell’enigmatico Matteo Messina Denaro. Toni Servillo interpreta Catello, un politico ambiguo disposto a tutto pur di riguadagnare credibilità lavorando per i servizi segreti.La storia raccontata in “Iddu” attinge a vicende vere intrise di collusioni e coperture ed esplora la strana coppia formata da Catello e Iddu con una sottile ironia grottesca. Elio Germano ha studiato attentamente gli atti processuali per dare vita al suo personaggio senza cadere nella fascinazione ma mettendo in risalto le piccolezze umane legate alla mafia. L’attore riflette sulla necessità di riconoscere i meccanismi oscuri che possono risiedere in ognuno di noi per contrastarli efficacemente.Luca Marinelli affronta invece il difficile compito di interpretare un personaggio storico nell’adattamento televisivo de “Il figlio del secolo”, basato sul romanzo di Antonio Scurati che narra l’ascesa del fascismo dagli anni ’19 ai ’25 dopo l’omicidio Matteotti. Marinelli confessa quanto sia stato doloroso immergersi in questo ruolo da antifascista convinto ma necessario per comprendere le sfumature della storia italiana.Joe Wright aggiunge che il fascismo come periodo storico lo ha sempre affascinato soprattutto considerando le attuali derive politiche che osserviamo nel mondo contemporaneo. Alla premiere veneziana non poteva mancare lo scrittore Antonio Scurati che sottolinea l’importanza della serie televisiva nel diffondere una consapevolezza critica sul passato fascista italiano affinché non si ripetano errori simili.In conclusione, opere come “Iddu” e “M – Il figlio del secolo” pongono l’enfasi sulla responsabilità individuale nel riconoscimento delle dinamiche oscure della storia per evitare ricadute dannose nella società contemporanea.
“Venezia 81: il trionfo degli italiani sul red carpet”
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