Nel contesto di un’attività di contrasto alla criminalità organizzata che imperversa nel Nord Italia, la Polizia di Padova ha eseguito un’operazione che ha portato all’arresto di un cittadino marocchino di trent’anni e all’indagine in libertà della moglie, ventotto anni.
L’intervento, culminato il 3 novembre, si è sviluppato a Massanzego, con un’azione mirata a disarticolare una rete di distribuzione di sostanze stupefacenti operante a livello locale.
La coppia, intercettata mentre effettuava consegne a domicilio, è stata immediatamente sottoposta a controllo.
L’uomo, gravato da precedenti penali specifici riconducibili al traffico di droga, è stato sorpreso a cedere una singola dose di cocaina in cambio di una somma di denaro pari a settanta euro.
Successive perquisizioni personali hanno permesso di rinvenire ulteriori quattro dosi occultate sul suo corpo.
La moglie, figura chiave nell’organizzazione, ricopriva il ruolo di autista e gestore finanziario, assicurando la logistica e la movimentazione del denaro sporco.
Sul corpo della donna sono stati rinvenuti e sequestrati 3.200 euro in contanti, presumibilmente frutto dell’attività illecita.
L’inchiesta non si è limitata all’arresto immediato: un’ordinanza di perquisizione domiciliare ha esteso le indagini alla residenza della coppia, situata in provincia di Venezia.
La perquisizione ha portato alla scoperta di una quantità significativa di cocaina, confezionata in quattro involucri contenenti complessivamente 350 grammi, insieme a strumentazione tipica di un’attività di spaccio: un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e ulteriori 2.500 euro in contanti.
La donna è formalmente indagata per concorso in detenzione finalizzata allo spaccio, sottolineando il suo ruolo attivo e consapevole all’interno dell’organizzazione criminale.
Il marito, invece, è stato detenuto in custodia cautelare presso il carcere “Due Palazzi” di Padova, in attesa di un processo.
La sua storia giudiziaria pregressa rivela un precedente episodio, risalente al 2021, con una condanna a Varese per detenzione di 500 grammi di hashish e dosi di cocaina, a testimonianza di una pericolosità sociale consolidata.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di dimora nel comune del Veneziano, mentre il sequestro dei 5.700 euro, ritenuti provento di attività illecite, è stato confermato venerdì 7 novembre.
L’operazione mette in luce l’importanza di un approccio investigativo sinergico e proattivo per contrastare efficacemente il traffico di droga e smantellare le strutture criminali che ne fanno parte, con particolare attenzione alla tracciabilità dei flussi finanziari derivanti da tali attività.







