giovedì 21 Agosto 2025
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Venezia

Avvocato Bigi, indagine sulla morte: negligenza del bagnino al vaglio

La comunità legale perugina e la regione Veneto sono state scosse dalla tragica scomparsa di Mauro Bigi, stimato avvocato sessantaseienne, deceduto per annegamento il 17 agosto a Caorle.

La Procura di Pordenone ha avviato un’indagine complessa, focalizzata sulle circostanze che hanno portato al decesso, configurando l’ipotesi di omicidio colposo nei confronti del bagnino di guardia sulla torretta 17.

L’uomo, sessantatreenne residente in loco, è stato iscritto nel registro degli indagati, e la sua posizione è ora oggetto di scrupolosa analisi.

L’inchiesta si concentra sulla presunta negligenza del bagnino, un ruolo che implica un dovere di vigilanza e prontezza nell’assicurare la sicurezza dei bagnanti.

Sebbene diversi testimoni abbiano riferito di aver notato la vittima in stato di difficoltà e di averlo segnalato al bagnino, quest’ultimo non sarebbe stato in grado di intervenire tempestivamente, determinando un tragico epilogo.
Questo solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità del personale di salvataggio, sul sistema di vigilanza in atto e sulla reazione a segnali di pericolo.
Per accertare con precisione le cause e le modalità del decesso, e soprattutto per definire il ruolo del bagnino, è stata disposta un’autopsia, affidata al medico legale Antonello Cirnelli.

L’esame autoptico avrà un ruolo fondamentale nell’analisi delle condizioni fisiche della vittima al momento del decesso, escludendo o confermando eventuali patologie preesistenti che potrebbero aver contribuito all’evento.
L’indagato, difeso dall’avvocato Aldo Masserut, ha la possibilità di nominare un perito per assistere durante l’esame sulla salma, garantendo così un diritto di difesa completo e la possibilità di contestare eventuali conclusioni desunte dall’autopsia.

Questa procedura sottolinea l’importanza di una rigorosa applicazione dei principi del giusto processo, anche in una situazione emotivamente carica come questa.
Mauro Bigi, in vacanza con la moglie e i figli lungo la costa veneta, aveva affrontato un malore inaspettato subito dopo essere entrato in acqua.

La rapidità con cui si è mobilitato Treviso Emergenze, inviando un elicottero con a bordo un medico e un infermiere, testimonia l’efficienza dei servizi di soccorso, sebbene i loro sforzi per rianimare l’avvocato siano stati, purtroppo, vani.
La vicenda solleva interrogativi sulla prevenzione dei rischi in ambiente acquatico, sulla formazione del personale di salvataggio e sull’efficacia dei protocolli di emergenza, con l’obiettivo di evitare che simili tragedie si ripetano.

L’inchiesta, ora, dovrà fare luce su ogni elemento che ha contribuito a questa perdita, al fine di accertare le responsabilità e rafforzare la sicurezza delle spiagge.

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