giovedì 21 Agosto 2025
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Balenottera a Trieste: Scienza e Natura Rinascono

Nel cuore dei laboratori universitari di Padova, un’operazione di straordinaria complessità sta restituendo alla luce la memoria di una balenottera comune.
L’imponente esemplare, spiaggiato a Muggia, nei pressi di Trieste, l’estate scorsa, sta subendo una meticolosa ricostruzione scheletrica, un processo orchestrato dall’Area Marina Protetta di Miramare, custode responsabile di questa eccezionale eredità biologica.

L’intero processo, un connubio tra scienza, tecnologia e conservazione, è documentato attraverso un dettagliato reportage video-fotografico che ne segue ogni fase, anticipando una prima, parziale esposizione durante la celebre regata Barcolana di Trieste, nel prossimo mese di ottobre.
Questa presentazione, pensata per coinvolgere un vasto pubblico, segnerà un momento significativo nel percorso di valorizzazione del reperto.
La fase iniziale, cruciale per la preservazione a lungo termine delle ossa, prevede una delicata pulizia tramite idropulitrice.
Questa operazione rimuove i residui organici ancora aderenenti, rivelando il colore naturale dell’avorio osseo, un bianco puro ottenuto senza l’utilizzo di agenti sbiancanti artificiali, preservando così l’autenticità del materiale.

Dopo la spiaggiamento, il corpo dell’animale è stato temporaneamente affondato, una scelta mirata a favorire la decomposizione naturale e facilitare il successivo recupero delle ossa.
Successivamente, un team di esperti si dedica alla censizione sistematica dei reperti.
Questa operazione, di fondamentale importanza, permette di valutare la completezza dello scheletro e identificare eventuali elementi mancanti che dovranno essere ricostruiti attraverso la stampa 3D, una tecnologia all’avanguardia che consente di replicare con precisione le parti mancanti, garantendo l’accuratezza scientifica della ricostruzione.
Tuttavia, l’importanza di questa operazione va ben oltre la semplice ricostruzione di uno scheletro.
Il risultato finale si prospetta come un potente strumento di ricerca scientifica, offrendo preziose opportunità per lo studio della biologia, dell’anatomia e dell’ecologia delle balenottere comuni.
Parallelamente, lo scheletro diventerà un elemento di significativa crescita culturale per la comunità locale e non solo, offrendo una finestra unica sulla maestosità del mondo marino e sensibilizzando il pubblico sull’importanza della conservazione degli ecosistemi oceanici e della biodiversità.

Il progetto rappresenta quindi un’occasione irripetibile per coniugare la ricerca, l’educazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, promuovendo una maggiore consapevolezza e un impegno concreto per la protezione dell’ambiente marino.

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