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venerdì 24 Ottobre 2025

Braccialetto elettronico per stalker: misura restrittiva a Vicenza

La Questura di Vicenza ha recentemente implementato una misura restrittiva particolarmente significativa, un divieto di avvicinamento supportato dall’applicazione di un braccialetto elettronico, nei confronti di una donna di 40 anni domiciliata nel capoluogo.
L’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale, rappresenta un intervento mirato a tutelare la sicurezza di un uomo, vittima di un complesso quadro di abusi e condotte persecutorie.
L’azione della Squadra Mobile, frutto di un’indagine approfondita e meticolosa, ha portato alla luce una dinamica relazionale caratterizzata da un reiterato pattern di maltrattamenti psicofisici.
Lungi dall’essere episodi isolati, le azioni perpetratorie si sono manifestate in una serie di condotte mirate a danneggiare la dignità e l’integrità fisica dell’uomo, il quale condivideva con la donna una convivenza.

L’indagine ha rivelato un ventaglio di comportamenti vessatori che includono, ma non si limitano a, denigrazioni sistematiche finalizzate a isolare la vittima dal suo contesto sociale, aggressioni fisiche che hanno causato lesioni tangibili e minacce, alcune delle quali esplicite e riferite alla sua incolumità.
Questi elementi, considerati nel loro insieme, hanno delineato un quadro di condotta persecutoria che ha giustificato l’adozione di una misura cautelare preventiva.
L’applicazione del braccialetto elettronico non costituisce solo un vincolo fisico, ma funge da strumento di monitoraggio costante, assicurando il rispetto del divieto di avvicinamento e fornendo un elemento deterrente per la prevenzione di ulteriori atti persecutori.
Questa tecnologia, affiancata alla misura restrittiva, si configura come un elemento cruciale per garantire la sicurezza della vittima e per favorire un ambiente protettivo.
La notifica e l’applicazione del provvedimento sono state eseguite nella mattinata odierna, segnando un passo significativo nella tutela delle vittime di violenza domestica e nell’affermazione di un approccio sempre più proattivo nella lotta contro il fenomeno.

La vicenda evidenzia, inoltre, l’importanza di un’azione investigativa puntuale e di un utilizzo innovativo degli strumenti a disposizione per contrastare efficacemente la violenza di genere.

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