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giovedì 6 Novembre 2025

Braccialetto elettronico per uomo violento: tutela per la vittima

Un provvedimento cautelare di particolare sensibilità è stato implementato dai Carabinieri di San Donà di Piave, segnando una risposta concreta alla crescente necessità di tutela delle vittime di violenza domestica.
Un uomo di 50 anni è stato sottoposto all’applicazione di un braccialetto elettronico, un dispositivo tecnologicamente avanzato che monitora costantemente i suoi spostamenti, in seguito ad una denuncia per aggressione fisica e verbale nei confronti della moglie.

L’azione dei Carabinieri, supportata da un’ordinanza emessa dalla Procura della Repubblica, si è concretizzata a seguito di un’indagine approfondita avviata il 16 ottobre scorso.
La donna, vittima di un clima di crescente tensione e abusi, ha descritto un quadro allarmante di reiterati comportamenti persecutori e offensivi da parte del marito, con un impatto devastante anche sulla figlia minore, esposta a un ambiente familiare contaminato da violenza psicologica.
L’episodio che ha innescato l’intervento delle autorità risale alla sera del 15 ottobre, quando, durante una discussione, l’uomo avrebbe causato alla moglie una frattura costale, un infortunio che testimonia la gravità delle aggressioni subite.

Oltre al braccialetto elettronico, dispositivo che mira a garantire la distanza fisica tra l’aggressore e la vittima, è stato imposto un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, estendendosi anche a qualsiasi forma di contatto, verbale o scritto.

L’uomo è ora indagato per lesioni personali continuate, aggravate dalle circostanze del reato, che includono la presenza di minore e la pregressa storia di abusi.
Il provvedimento cautelare rappresenta un elemento significativo nella lotta contro la violenza di genere, sottolineando come le autorità giudiziarie stiano adottando misure sempre più incisive per proteggere le vittime e interrompere il ciclo di abusi.
La complessità del fenomeno, che coinvolge dinamiche psicologiche profonde e spesso radicate, richiede un approccio multidisciplinare, che comprenda interventi di supporto psicologico per la vittima e programmi di riabilitazione per l’aggressore, al fine di promuovere un cambiamento duraturo e prevenire la recidiva.
L’attenzione è ora focalizzata sulla tutela della vittima e sulla salvaguardia del benessere psicologico della figlia, testimoni silenziose di una realtà dolorosa che richiede un impegno costante da parte dell’intera comunità.

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