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sabato 15 Novembre 2025

Denervazione renale a Legnago: innovativa terapia per ipertensione

Un uomo di 58 anni, originario della provincia di Verona, ha beneficiato di un’innovativa procedura interventistica all’ospedale di Legnago (VR) per contrastare un’ipertensione arteriosa refrattaria, ovvero resistente alle terapie farmacologiche convenzionali.

L’intervento, annunciato dall’ULSS 9 Scaligera, segna un importante passo avanti nell’offerta di soluzioni terapeutiche avanzate per pazienti con patologie cardiovascolari complesse.
La procedura di denervazione renale, eseguita all’interno del reparto di Cardiologia guidato dal Dott. Giorgio Morando, si propone di modulare l’attività del sistema nervoso simpatico a livello delle arterie renali.
Questo sistema, in condizioni di ipertensione non controllata, può contribuire all’aumento della pressione sanguigna attraverso meccanismi autonomici.
La denervazione, pertanto, mira a ripristinare un equilibrio fisiologico, agendo direttamente sulla regolazione della pressione.
Il percorso clinico del paziente si inserisce in una storia di complicanze cardiovascolari significative.
Precedente all’intervento di denervazione renale, l’uomo era stato sottoposto a una rivascolarizzazione coronarica, una procedura volta a riaprire le arterie coronarie ostruite, in seguito a un infarto miocardico acuto.

L’episodio infartuale è verosimilmente correlato alla pressione arteriosa persistentemente elevata, che nonostante la terapia farmacologica, non era stata adeguatamente controllata.

L’interazione tra ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare è un fattore cruciale nella gestione di queste patologie.

L’équipe multidisciplinare che ha eseguito l’intervento è stata guidata dal Dott. Alberto Zamboni, responsabile dell’Emodinamica dell’ospedale Mater Salutis di Legnago, e dal Dott. Francesco Bacchion. La procedura, tecnicamente complessa, è stata realizzata attraverso un accesso arterioso femorale destro e ha richiesto circa 60 minuti.
L’intervento è stato giudicato tecnicamente riuscito e il paziente ha dimostrato una rapida ripresa, essendo stato mobilizzato entro le prime 24 ore e dimesso in condizioni cliniche stabili e migliorate.

L’introduzione di questa tecnica innovativa nel panorama veneto rappresenta un’evoluzione significativa.

Fino ad ora, la denervazione renale era prevalentemente offerta in strutture ospedaliere di riferimento con attività universitaria.
Questa iniziativa testimonia un impegno verso la diffusione di terapie avanzate a livello territoriale, rendendo accessibili soluzioni terapeutiche all’avanguardia a un bacino di pazienti più ampio.
L’implementazione è il frutto di un’attenta e complessa valutazione diagnostico-terapeutica, che ha coinvolto diverse specialità mediche, riflettendo un approccio integrato e personalizzato nella gestione delle malattie cardiovascolari.

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