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martedì 11 Novembre 2025

Fondazione Milano-Cortina: Indagine e Questione di Costituzionalità

La vicenda che coinvolge la Fondazione Milano-Cortina, al centro di un’indagine giudiziaria in corso a Milano, ha generato un complesso intreccio di questioni legali e politiche che culmina in una richiesta di giudizio di legittimità costituzionale.

La G.
I.

P.

(Giudice per le Indagini Preliminari) Patrizia Nobile, seguendo l’istanza della Procura, ha deferito alla Corte Costituzionale il decreto governativo del 2024, successivamente convertito in legge, che definisce la Fondazione come ente di diritto privato.

Questa qualificazione assume un ruolo cruciale nell’ambito dell’inchiesta, che si concentra su presunti affidamenti diretti di servizi digitali, gestiti tra il 2020 e il 2021, e condizionati da presunte tangenti.
La divergenza di prospettive tra la Procura e la difesa è sostanziale.
I magistrati sostengono che la Fondazione, per la sua natura e le sue funzioni, debba essere considerata un ente di diritto pubblico, circostanza che, a loro avviso, è stata deliberatamente ostruita dal decreto in questione, ostacolando significativamente lo sviluppo delle indagini.
La qualificazione di ente privato, infatti, implica differenti regole in termini di trasparenza, controllo pubblico e responsabilità amministrativa, elementi che la Procura ritiene cruciali per accertare eventuali illeciti.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso un netto dissenso, definendo l’intervento dei magistrati come un tentativo di “intralciare” un’organizzazione che, a suo dire, sta operando con successo e fornendo servizi di elevata qualità.
La sua posizione sottolinea la sensibilità politica che circonda la vicenda, data la rilevanza della Fondazione per l’organizzazione e la promozione dei Giochi Olimpici Invernali del 2026.

Fontana confida nell’esito del giudizio della Corte Costituzionale e assicura che tutte le attività svolte in base alla normativa vigente non rivelino la commissione di reati, mettendo in dubbio anche la correttezza dell’azione della Procura.

Questa situazione solleva interrogativi più ampi sul delicato rapporto tra Potere Giudiziario e Amministrazione Pubblica, e sull’interpretazione della normativa riguardante le fondazioni di interesse pubblico.
La decisione della Corte Costituzionale non solo avrà un impatto diretto sull’inchiesta in corso, ma potrebbe anche definire un precedente importante per la gestione e il controllo di enti che operano in un’area grigia tra diritto pubblico e diritto privato, con implicazioni significative per la trasparenza e la responsabilità nella gestione di risorse pubbliche destinate a progetti di rilevanza nazionale.

La questione si pone quindi al crocevia tra legalità, efficienza amministrativa e garanzia di un processo equo e imparziale.

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