martedì 9 Settembre 2025
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Venezia

Furto in Autostrada: Arrestati Georgiani con Jammer

Un’operazione di contrasto alla criminalità transnazionale ha portato all’arresto di quattro cittadini georgiani, sospettati di furto aggravato in concorso, in un’area di servizio lungo l’autostrada A4, vicino a Venezia.

L’azione, orchestrata dalla Polizia di Udine con il supporto della Polizia Stradale di Venezia, ha interrotto un’attività criminale meticolosamente pianificata, che si sviluppava attraverso diverse aree di servizio sulla rete autostradale del Nord Italia.
Le indagini, protrattesi per diverse ore, avevano seguito i movimenti del gruppo a bordo di un veicolo a noleggio, che percorreva la A23 in direzione sud e successivamente la A4 verso Venezia.
L’attenzione delle forze dell’ordine era stata attirata da un comportamento sospetto, caratterizzato da frequenti soste e manovre che lasciavano presagire un’attività illecita.
I sospettati si muovevano con apparente innocuità, sfruttando la copertura offerta dall’anonimato delle autostrade e delle aree di servizio.

Il modus operandi era sofisticato: un dispositivo elettronico, abilmente camuffato da hard disk portatile – un “jammer” – veniva utilizzato per neutralizzare i sistemi di sicurezza delle auto, in particolare la chiusura centralizzata.
Questo permetteva ai criminali di agire indisturbati, frugando tra i bagagli dei veicoli parcheggiati, come dimostrato in un primo tentativo fallito nelle aree di servizio di Gonars Nord e Calstorta Nord.

In un’occasione, un membro della banda ha approfittato di un viaggiatore addormentato in auto, con finestrini abbassati, per sottrarre un portafoglio contenente 800 euro.
L’arresto è avvenuto nel parcheggio di Arino Ovest, a seguito di un’attenta sorveglianza.

Durante la perquisizione dei veicoli e delle persone, la polizia ha scoperto una consistente somma di denaro in diverse valute – 1.815 euro, 100 dollari americani e 1.450 franchi svizzeri – oltre a numerosi oggetti di valore, tra cui due borsette, sei bracciali in oro e argento, cinque anelli, una catenina, due paia d’orecchini e due orologi, per un valore complessivo stimato in circa 20.000 euro.

Tutti gli oggetti sono stati sequestrati, insieme al dispositivo “jammer”, elemento chiave per la realizzazione dei furti.

L’auto utilizzata per l’attività criminale è stata sottoposta a fermo amministrativo per violazioni del Codice della Strada e mancati pagamenti dei pedaggi, evidenziando come l’azione della polizia si sia estesa anche al controllo degli obblighi amministrativi e contributivi.

L’episodio solleva interrogativi sulla capacità di controllo e sorveglianza lungo le autostrade e sottolinea la necessità di un coordinamento efficace tra le forze dell’ordine per contrastare la criminalità transnazionale e proteggere i viaggiatori.
La complessità dell’indagine ha richiesto un’analisi approfondita delle attività del gruppo, mettendo in luce l’importanza della cooperazione internazionale per contrastare efficacemente queste forme di criminalità organizzata.

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