lunedì 20 Ottobre 2025
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Gino Cecchettin: Siate voi stessi, l’amore si nutre di autenticità

“Siate voi stessi, senza maschere, senza la paura di esporre la vostra autenticità: forse, solo così, potrete intercettare la vera essenza dell’amore, un sentimento che si nutre di reciprocità e donazione, ben lontano dalla prevaricazione e dall’appropriazione indebita della vita altrui.
” Parole dense di significato, pronunciate da Gino Cecchettin, padre di Giulia, strappata alla vita dalla violenza inaudita del suo ex compagno.

Un messaggio rivolto ai giovani studenti delle scuole secondarie di Terni, in un incontro dedicato a un’educazione profonda al rispetto, alla decostruzione degli stereotipi dannosi e alla prevenzione della violenza di genere, una piaga che affligge la nostra società.

Cecchettin, con la naturale reticenza di chi non si considera un educatore professionista, ma con la forza emotiva di un genitore devastato dal dolore, ha offerto ai ragazzi la sua esperienza, un percorso di elaborazione del lutto trasformato in un monito per le generazioni future.

“Non ho la presunzione di indicare la via,” ha spiegato, “ma condivido il mio vissuto nella speranza che possa illuminare il cammino di altri.
” Insieme alla Fondazione Giulia Cecchettin, è stato costituito un comitato scientifico impegnato nella definizione di valori guida, un’ancora per orientarsi in un mare di incertezze e contraddizioni.

La tragedia di Giulia non può rimanere un episodio isolato, ma un punto di svolta per una riflessione collettiva e un’azione concreta.

“Voglio dare voce a tutti quei genitori che, schiacciati dal dolore, non hanno la forza di parlare,” ha affermato Cecchettin, con la ferma volontà di contribuire a ridurre il numero di femminicidi che insanguinano il nostro Paese.
Il pensiero di Cecchettin si è poi rivolto alle Istituzioni, invitandole ad assumere un ruolo attivo e determinante.
Da un lato, è fondamentale garantire un sostegno adeguato alle vittime di violenza, potenziando i centri di ascolto e le strutture di accoglienza, assicurando loro protezione e assistenza legale.
Dall’altro, è necessario affrontare le cause profonde della violenza di genere, un fenomeno complesso che affonda le sue radici in dinamiche culturali, sociali e psicologiche.
“Occorre decostruire un immaginario collettivo distorto, che banalizza la violenza e legittima comportamenti prevaricatori,” ha sottolineato Cecchettin. “È necessario promuovere una cultura del rispetto, dell’uguaglianza e dell’empatia, fin dalla prima infanzia, educando i ragazzi a riconoscere e a contrastare ogni forma di discriminazione e di abuso.

” L’eredità di Giulia Cecchettin, quindi, non è solo un grido di dolore, ma anche un appello alla responsabilità, un invito a costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti.

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