Giovani Veneti: tra tech, precarietà e futuro da costruire

Giovani veneti: tra aspirazioni digitali, precarietà e un futuro da costruireUn recente sondaggio condotto dalla Uil Veneto dipinge un quadro complesso e articolato della realtà giovanile in regione, rivelando un rapporto ambivalente con la tecnologia, il lavoro e il futuro stesso.

Lontani da stereotipi semplicistici, i giovani intervistati emergono come individui navigati in un ecosistema digitale in rapida evoluzione, ma anche profondamente preoccupati per le sfide economiche e sociali che li attendono.

L’uso pervasivo degli smartphone è la prima e più evidente evidenza di questa immersione tecnologica.
Quasi la metà degli intervistati confessa un utilizzo quotidiano superiore alle cinque ore, con TikTok e Instagram a dominare le preferenze.
Questo rapporto non è percepito esclusivamente come un passatempo; per una parte significativa di loro, l’aspirazione a diventare influencer rappresenta una potenziale via di accesso al mondo del lavoro, un modo per conciliare l’esigenza di guadagno con il desiderio di autonomia e flessibilità.
Tuttavia, questa ambizione digitale convive con la consapevolezza dei suoi potenziali svantaggi, con una netta maggioranza che lamenta un impatto negativo sulla capacità di scrittura e una crescente angoscia legata all’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro.

La ricerca di un impiego rimane una priorità, alimentata da un forte desiderio di esperienza e mobilità internazionale, vissute come elementi fondamentali per la crescita personale e professionale.

Il concetto di successo professionale si evolve, con una quota crescente di giovani che identifica nell’influenceraggio una forma di lavoro legittima e gratificante.

La ricerca di un equilibrio tra retribuzione e tempo libero emerge come un fattore determinante nelle scelte lavorative, suggerendo una preferenza per la qualità della vita rispetto alla mera accumulazione di capitali.
Il futuro, sebbene avvolto da incertezze, è proiettato con un misto di speranza e realismo.

La patente di guida e l’accesso all’istruzione universitaria restano obiettivi primari per molti, mentre l’idea di formare una famiglia, intesa prevalentemente in termini di matrimonio e stabilità, continua a rappresentare un punto fermo.

La crescente attenzione verso la salute, testimoniata dalla cura dell’alimentazione e dalla pratica sportiva, sottolinea un’attenzione alla persona e al benessere fisico.
Il sondaggio evidenzia anche una scarsa conoscenza e una sottovalutazione del ruolo del sindacato, nonostante una diffusa convinzione nella necessità di manifestazioni e scioperi per la difesa dei diritti.
Questo dato riflette una frattura generazionale e una difficoltà nel cogliere l’importanza della contrattazione collettiva e della rappresentanza sindacale.

In conclusione, i risultati del sondaggio della Uil Veneto offrono uno spaccato prezioso sulla condizione giovanile, evidenziando non solo le sfide legate all’utilizzo eccessivo della tecnologia e alla precarietà lavorativa, ma anche la volontà di costruire un futuro basato su valori come la famiglia, la salute e l’equilibrio tra vita personale e professionale.
Come sottolineato dal segretario regionale Roberto Toigo, la Uil si impegna a rimanere al fianco dei giovani, sostenendo le loro aspirazioni e contribuendo a creare un contesto favorevole per il loro sviluppo e la loro realizzazione.
Il futuro del Veneto, e dell’Italia, passa inevitabilmente attraverso l’ascolto e la comprensione delle esigenze e delle speranze di questa generazione.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap