Durante una discesa alpinistica sulla via normale della Cima Grande di Lavaredo, un escursionista trentatreenne ha subito un grave incidente, mettendo in luce la vulnerabilità dell’uomo di fronte alla maestosità e all’imprevedibilità dell’ambiente montano.
L’evento, verificatosi a un’altitudine di circa 2.850 metri, ha visto l’alpinista, durante una calata in corda doppia, perdere il controllo della traiettoria, uscendo dalla verticale e generando un movimento pendolare che lo ha violentemente impattato contro la roccia.
La dinamica dell’incidente ha comportato un trauma significativo alla regione dorsale e l’impossibilità per l’uomo di sostenersi autonomamente, rimanendo sospeso dalle corde.
La pericolosità della situazione ha spinto i compagni di cordata a richiedere l’intervento dei soccorsi tramite una chiamata al 118, attivando una complessa operazione di salvataggio.
Data l’orografia impervia e l’elevata quota, l’accesso al ferito ha richiesto l’impiego di un elicottero e di un team specializzato di soccorritori alpini, composto da medici e tecnici di elisoccorso della squadra di Falco.
La discesa del personale medico e tecnico, tramite verricello, è stata resa difficoltosa dalla presenza di un camino finale e dalla conformazione rocciosa, richiedendo un’attenta valutazione dei rischi e una progressione metodica su un terreno instabile.
L’intervento si è concentrato inizialmente sulla stabilizzazione delle corde e sulla creazione di una sosta sicura, affiancata dall’intervento di un infermiere per supportare le operazioni di imbarellamento in parete.
La delicata fase di recupero ha visto l’impiego di un verricello con una portata di 20 metri, necessitando di multiple rotazioni per consentire l’issaggio a bordo del ferito, della barella e del personale di soccorso.
L’intera operazione, oltre che per la complessità tecnica, ha richiesto una notevole capacità di coordinamento e una profonda conoscenza delle tecniche di soccorso alpino, testimoniando la preparazione e l’esperienza dei professionisti intervenuti.
Successivamente, l’escursionista è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Belluno per ricevere le cure mediche necessarie.
I cinque compagni di cordata, dopo aver verificato che le condizioni del ferito fossero sotto controllo, sono stati autorizzati a scendere autonomamente a valle, sottolineando l’importanza del supporto reciproco e della responsabilità individuale in ambienti montani di tale difficoltà.
L’episodio serve a ricordare l’importanza di una preparazione adeguata, dell’attenta valutazione dei rischi e del rispetto delle regole fondamentali dell’alpinismo, elementi imprescindibili per minimizzare i pericoli e godere in sicurezza delle meraviglie del territorio alpino.