Laringostars: il Coro che Rinasce dal Silenzio a Verona

Un’emozione palpabile ha riempito l’UOC Otorinolaringoiatria di Borgo Roma (Verona) in un concerto di Natale straordinario: il debutto del coro “Laringostars”, un ensemble nato dalle voci silenziate dalla malattia e dall’intervento chirurgico.
Questi coraggiosi interpreti, ex pazienti dell’UOC stessa, hanno affrontato con determinazione la laringectomia totale o parziale, un intervento che comporta l’asportazione delle corde vocali, spesso conseguenza di patologie oncologiche del distretto laringeo.
La neoplasia laringea, purtroppo, colpisce con maggiore frequenza gli uomini, e i fattori di rischio primari rimangono fortemente legati all’abitudine al fumo e all’assunzione di alcol.
Per i pazienti sottoposti a laringectomia totale, la perdita della voce rappresenta una sfida significativa, mitigata dall’impianto di una protesi fonatoria: un dispositivo ingegnoso che permette il passaggio dell’aria dall’esofago alla trachea, consentendo una comunicazione alternativa.
Il concerto, ricco di significato, ha visto l’esecuzione di brani iconici come “Vagabondo” dei Nomadi e “Bandiera Gialla” di Gianni Pettenati, intrecciati a classici natalizi, offrendo un’esperienza musicale toccante per il pubblico presente.

Tra gli spettatori, famiglie orgogliose, pazienti ricoverati, il personale medico e infermieristico, il primario Luca Sacchetto e la caposala Serena Ravani, tutti commossi da un evento che trascende la semplice esibizione canora.

“Vederli cantare, dopo averli curati e inevitabilmente privato della loro voce, è un’emozione profonda,” ha dichiarato il primario Sacchetto.

“Questo coro rappresenta una straordinaria opportunità di reinserimento nella vita sociale e di riscoperta di attività nel tempo libero.
“L’iniziativa, resa possibile grazie al prezioso lavoro dell’associazione AOI Mutilati della Voce, ha visto la nascita del coro “Laringostars” (o “Coro delle Seconde Voci”) nel corso del 2025.
Sotto la guida esperta della logopedista Linda Castellani e con l’affinamento tecnico dell’insegnante di canto Andrea Bertani, il coro si è formato grazie a prove settimanali intense, che hanno permesso ai membri, di cui una donna e un gruppo di uomini, a superare le difficoltà iniziali.
La sfida non è solo musicale.

L’associazione AOI Mutilati della Voce fornisce un supporto cruciale, non solo logopedico, ma anche psicologico, aiutando i pazienti a superare l’impatto emotivo e sociale della perdita della voce, un handicap che può generare un profondo senso di isolamento.

La presenza di figure di supporto psicologico mira a mitigare lo stigma associato alla condizione e favorire l’accettazione e l’integrazione.
Sebbene l’età media dei pazienti coinvolti sia tendenzialmente avanzata, si registra un incremento dei casi anche in pazienti più giovani, sottolineando l’importanza di una maggiore consapevolezza e di programmi di prevenzione volti a ridurre i fattori di rischio.

Il “Coro delle Seconde Voci” è un potente simbolo di resilienza, speranza e di una nuova possibilità di esprimersi, a dispetto del silenzio imposto dalla malattia.

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