venerdì 1 Agosto 2025
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Montagna, sfida all’imprudenza: un escursionista salvato

La montagna, maestra di rispetto e umiltà, si è nuovamente manifestata con la sua inesorabile forza, mettendo a dura prova l’esperienza e l’imprudenza di un escursionista britannico di sessant’anni.
L’episodio, verificatosi a San Vito di Cadore, nel cuore delle Dolomiti bellunesi, ripropone il delicato tema della sicurezza in alta quota e della responsabilità individuale di fronte ai rischi naturali.

Nonostante le chiare indicazioni di pericolo, segnate da divieti espliciti relativi al sentiero che costeggia la Croda Marcora, l’uomo ha intrapreso la salita dal Passo Tre Croci.

La sua scelta, apparentemente innocua, si è trasformata in una situazione di emergenza quando una frana, scaturita dalle pareti rocciose sovrastanti, lo ha bloccato lungo la ferrata ‘Berti’.

La gravità della situazione ha reso impraticabile qualsiasi tentativo di recupero a piedi, richiedendo l’intervento di un elicottero del Soccorso Alpino.

Questo evento non è un caso isolato.

Solo pochi giorni prima, due giovani escursionisti belgi, anch’essi in disprezzo dell’ordinanza sindacale che vietava l’accesso alla zona, si erano trovati in una condizione analoga, sottolineando una tendenza preoccupante alla sottovalutazione dei rischi montani.

La frana che ha coinvolto l’escursionista inglese è direttamente collegata a un fenomeno più ampio, responsabile delle recenti invasioni di materiale detritico sulla strada statale 51 Alemagna.
Questo indica una maggiore instabilità del versante, accentuata probabilmente da fattori climatici e morfologici complessi, che rendono l’area particolarmente vulnerabile.

La frequenza di questi eventi solleva interrogativi cruciali sulla gestione del territorio, sulla comunicazione dei rischi e sull’educazione alla sicurezza in montagna.

L’episodio rappresenta un campanello d’allarme.
La montagna non perdona la presunzione e l’ignoranza.

La tutela della sicurezza in alta quota richiede un impegno congiunto tra le istituzioni, i soccorritori e, soprattutto, i singoli escursionisti, i quali devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni, rispettando i divieti e valutando attentamente i rischi prima di intraprendere qualsiasi attività.
La consapevolezza, la prudenza e il rispetto per l’ambiente montano sono i pilastri fondamentali per godere appieno della bellezza delle Dolomiti, evitando che la passione per l’escursionismo si trasformi in tragedia.

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