Musicoterapia in Terapia Intensiva: un’ancora di serenità per i neonati.

Nell’impegno costante verso un’assistenza neonatale sempre più centrata sul benessere del bambino, l’Unità Locale di Servizi Sanitari n. 2 di Treviso ha implementato un innovativo approccio terapeutico all’interno della Terapia Intensiva Neonatale: percorsi di musicoterapia.

L’iniziativa risponde a una crescente consapevolezza scientifica sull’importanza dell’ambiente acustico nella regolazione fisiologica dei neonati, in particolare per coloro che nascono prematuramente, e rappresenta un significativo passo avanti nella gestione dello stress neonatale.
L’obiettivo primario di questa iniziativa non è semplicemente fornire intrattenimento, ma ricreare un contesto sonoro che emuli, per quanto possibile, la serenità dell’ambiente intrauterino, un habitat che rappresenta per il feto un’esperienza sonora ricca di vibrazioni e ritmi bassi.
Questo approccio mira a mitigare l’impatto traumatico della nascita, spesso caratterizzata da rumori improvvisi e intensi, e a supportare lo sviluppo neurologico e emotivo del neonato.

Le sessioni di musicoterapia sono gestite direttamente da una musicoterapeuta specializzata, che si avvale di tecniche e strumenti specificamente adattati alle esigenze dei neonati prematuri.

L’intervento può svolgersi direttamente presso la culla, favorendo un contatto intimo e personalizzato con il bambino, oppure, in alternativa, in una stanza dedicata, ove si incoraggia attivamente la partecipazione dei genitori.
Questo coinvolgimento genitoriale è considerato cruciale, poiché rafforza il legame affettivo e promuove un senso di sicurezza nel neonato.
Gli strumenti musicali utilizzati sono stati accuratamente selezionati per le loro proprietà fisiologiche e psicologiche.
Il “gato box”, ad esempio, un recipiente insonorizzato, permette di modulare il suono attraverso la percussione, assistendo nella stabilizzazione del ritmo cardiaco e nella regolazione della pressione sanguigna.
L’ “ocean-disc”, un innovativo dispositivo che riproduce i suoni e le vibrazioni dei fluidi amniotici, si rivela particolarmente efficace nella regolazione del respiro, nella facilitazione della transizione verso il sonno e nella riduzione dell’ansia.

L’utilizzo dell’ukulele, con le sue melodie dolci e rilassanti, completa l’offerta terapeutica, favorendo un’atmosfera di calma e serenità.
La scelta degli strumenti non è casuale, ma frutto di una profonda conoscenza dell’impatto del suono sul sistema nervoso neonatale e sulla sua capacità di autoregolazione.
Questa iniziativa testimonia un approccio olistico e sensibile alle esigenze dei neonati prematuri, ponendo l’accento sulla promozione di un ambiente terapeutico personalizzato e orientato al benessere infantile.

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