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venerdì 31 Ottobre 2025

Padova ricorda Capaci: memoria, sangue e speranza

A Padova, un’eco di memoria ha risuonato in occasione di una solenne commemorazione dell’attentato di Capaci, un evento tragico che strappò alla vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Questa cerimonia, parte di un percorso itinerante che abbraccia tre città venete – Vicenza, Padova e Rovigo – si configura come un atto di profonda riflessione, un omaggio ai caduti in nome dello Stato, vittime silenziose di un’organizzazione criminale radicata e pervasiva, e un’occasione di sensibilizzazione cruciale riguardo alla donazione di sangue, gesto di altruismo e speranza che si erge contro l’oscurità.
La partecipazione a questa significativa tappa è stata particolarmente sentita, con la presenza di Tina Montinaro, custode vivente di un dolore immenso, moglie dell’agente Antonio Montinaro, e portavoce di un messaggio di speranza e resilienza.

Accanto a lei, Claudio Saltari, presidente dell’Associazione Nazionale Donatori Nati, ha rappresentato la forza del volontariato e l’importanza di un gesto che salva vite, incarnando l’antitesi alla violenza e alla distruzione.
Un gruppo di studenti provenienti da Padova e Este ha arricchito l’evento con la loro presenza attenta e partecipe, testimoniando l’eredità di legalità che si trasmette alle nuove generazioni.

Le autorità locali, rappresentate dal Questore Marco Odorisio, dal Prefetto Giuseppe Forlenza e dall’assessore comunale alla Sicurezza Diego Bonavina, hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria e di promuovere una cultura della legalità.
Un momento particolarmente toccante è stata la scoperta della teca contenente i resti della Quarto Savona 15, la vettura di scorta distrutta dall’esplosione.
Quel relitto, testimone muto della violenza inaudita, simboleggia la fragilità umana di fronte alla barbarie, ma anche la tenacia dello Stato nel perseguire la verità e la giustizia.

Tina Montinaro, nel suo incontro con gli studenti dei licei Duca d’Aosta, Calvi, Modigliani e Atestino, ha offerto una lezione di vita indimenticabile.
La sua testimonianza ha illuminato il profondo legame tra legalità e solidarietà, presentandole come due facce imprescindibili di un’unica medaglia.
La sua esortazione a non voltarsi dall’altra parte, a prenderci cura del prossimo, ha risuonato con forza, invitando i giovani a coltivare un senso di responsabilità civica e a costruire una società più giusta e coesa.

Il suo messaggio, semplice ma potente, ha lasciato un’impronta duratura, ispirando gli studenti a diventare cittadini attivi e consapevoli, pronti a difendere i valori della legalità e a sostenere chi si trova in difficoltà, ricordando che l’indifferenza è il terreno fertile per la perpetrazione dell’ingiustizia.

La sua presenza ha incarnato non solo il ricordo personale di una perdita devastante, ma anche un impegno attivo per un futuro di speranza e di rispetto dei diritti umani.

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