La Regione Veneto ha rimandato al 1° ottobre 2026 l’implementazione del divieto di circolazione per i veicoli diesel di classe Euro 5, inizialmente programmato per il 2025.
Questa decisione, formalizzata attraverso una delibera della Giunta regionale su proposta dell’Assessore all’Ambiente Giampaolo Bottacin, si configura come risposta a una revisione normativa a livello nazionale (legge del 18 luglio 2025) e riflette una valutazione più approfondita dell’effettivo contributo delle emissioni Euro 5 al problema dell’inquinamento atmosferico.
La decisione di posticipare l’entrata in vigore del blocco dei veicoli Euro 5 non è stata presa alla leggera.
Bottacin ha sottolineato come l’impatto complessivo di questa categoria di veicoli sulle emissioni regionali risulti relativamente contenuto, un dato che ha motivato un dialogo costruttivo con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vanniscia Pichetto Fratin.
Questa interlocuzione ha portato alla modifica della normativa nazionale che, in precedenza, prevedeva il divieto a partire dal 2025.
L’Assessore ha evidenziato la volontà di bilanciare le esigenze di tutela ambientale con la sensibilità verso i cittadini, molti dei quali si trovano in una situazione economica che rende difficile la sostituzione del proprio veicolo.
Il rinvio mira a fornire un margine di tempo per permettere a queste persone di adattarsi alla nuova regolamentazione, evitando un impatto sociale e finanziario immediato.
Parallelamente al rinvio, la Giunta Regionale ha affidato un Comitato Tecnico, operante nell’ambito del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (P.
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), il compito di esplorare e proporre misure alternative e compensative al divieto strutturale.
Questo approccio proattivo suggerisce un impegno verso soluzioni innovative che possano ridurre le emissioni inquinanti senza ricorrere esclusivamente alla limitazione della circolazione.
Il Comitato dovrà quindi proporre modifiche e integrazioni al P.
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, garantendo che le nuove misure siano attuabili entro il 2026.
L’iniziativa testimonia un cambio di paradigma nell’approccio regionale alla lotta all’inquinamento atmosferico, passando da misure restrittive a un modello più flessibile e sostenibile, che consideri l’impatto sociale ed economico delle decisioni e promuova lo sviluppo di strategie a lungo termine per migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute dei cittadini veneti.
L’obiettivo è quello di integrare efficacemente la protezione ambientale con la crescita economica e il benessere sociale, perseguendo un futuro più pulito e vivibile per tutti.