Prosecco UNESCO: un volano economico e turistico

L’iscrizione al Patrimonio Mondiale UNESCO del paesaggio delle colline del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobiaddene, avvenuta nel 2019, ha innescato una trasformazione significativa del territorio e del suo ecosistema socio-economico.

Lungi dall’essere un mero atto simbolico, il riconoscimento UNESCO si è tradotto in un potente catalizzatore di sviluppo, come evidenziato dai risultati preliminari dello studio interdisciplinare “Impatto economico dei riconoscimenti UNESCO”, promosso dalla Cattedra UNESCO dell’Università Unitelma Sapienza di Roma.
L’impatto più immediato è stato un’accelerazione sostanziale della crescita del settore turistico.

Nei primi due anni successivi all’iscrizione, si è assistito a un incremento dell’11% e del 28% rispettivamente nelle strutture ricettive, accompagnato da un’espansione dei posti letto pari al 9% e al 20%.

A distanza di sei anni, l’aumento complessivo delle strutture turistiche si attesta al 45,4%, con un aumento dei posti letto del 35,4%.

Questi dati, per comprendere la loro rilevanza, devono essere confrontati con l’evoluzione di aree vitivinicole di pregio comparabile, ma prive del prestigioso riconoscimento UNESCO.

In queste zone, l’incremento delle strutture turistiche e dei posti letto ha registrato rispettivamente un modesto 3% e un 8,2% nello stesso periodo, sottolineando l’effetto moltiplicatore derivante dal sigillo UNESCO.
Tuttavia, l’effetto del riconoscimento non si limita al settore turistico.

Lo studio ha rivelato un impatto positivo anche sulle imprese produttrici di Prosecco e sul mercato del lavoro.

Nel primo anno, si è registrato un aumento del 16% delle aziende e dell’11,4% dei lavoratori, con una crescita cumulativa, a sei anni dal riconoscimento, rispettivamente del 17,8% e del 21,7%.
Questo stimolo economico si è propagato all’intera filiera, alimentando la crescita della forza lavoro complessiva impiegata sia nei servizi turistici che nel settore terziario connesso, segnando un significativo aumento del +12,4% in sei anni.

L’analisi suggerisce che il riconoscimento UNESCO ha agito da vero e proprio volano, non solo attirando un maggiore afflusso di visitatori, ma anche incentivando investimenti, creando nuove opportunità di lavoro e rafforzando l’identità culturale e il valore del paesaggio collinare del Prosecco.
La sfida futura, per il territorio, sarà quella di gestire questa crescita in modo sostenibile, preservando l’autenticità del paesaggio e garantendo benefici a lungo termine per la comunità locale, evitando forme di turismo di massa che potrebbero compromettere l’integrità del patrimonio culturale e ambientale.
L’esperienza del Prosecco Superiore offre spunti preziosi per altre aree vitivinicole italiane e globali che aspirano a valorizzare il proprio patrimonio attraverso il riconoscimento UNESCO.

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