L’area del Monte Baldo, custode silenziosa di una storia segnata da conflitti e ingegneria militare, è al centro di un’operazione di ricerca e soccorso.
Un uomo di 76 anni, residente a Verona e noto per la sua passione per la Grande Guerra e i suoi resti, è scomparso, scatenando un’intensa mobilitazione che coinvolge diverse forze di soccorso.
La sua sparizione, denunciata dal 19 ottobre, si intreccia con la sua ossessione per le vestigia di un passato bellico, focalizzata in particolare sulle opere fortificatorie disseminate nel territorio di Ferrara di Monte Baldo.
L’uomo, un esperto camminatore e conoscitore di storia militare, aveva espresso il desiderio di individuare tracce di gallerie o trincee appartenenti al complesso sistema difensivo costruito durante la Prima Guerra Mondiale.
Questa passione lo ha portato, probabilmente, a inoltrarsi nelle zone più impervie del monte, rendendo più complessa la sua localizzazione.
La scoperta di un’autovettura, ferma da giorni in uno spiazzo ai piedi del Monte di Castelcucco, ha fornito il primo indizio concreto.
L’auto, una reliquia del fratello defunto, non era quella di proprietà dell’uomo scomparso, ma è stata identificata grazie a immagini registrate da una telecamera di sorveglianza risalenti al 14 ottobre.
Questa circostanza suggerisce che l’uomo si sia spostato con veicoli diversi, rendendo più difficile ricostruire il suo percorso e le sue intenzioni.
Le operazioni di ricerca, coordinate da un campo base allestito di fronte al municipio di Ferrara di Monte Baldo, si estendono su un’ampia porzione di territorio a nord-ovest del punto in cui è stata trovata l’automobile.
Un’imponente squadra di soccorritori, composta dal Soccorso alpino e speleologico di Verona, dalla Guardia di finanza di Tione di Trento, dai Vigili del fuoco, dai Carabinieri e da numerose associazioni di Protezione civile, setaccia la zona.
L’area presenta una morfologia complessa, con sentieri impervi e zone a rischio frana, che ostacolano le operazioni.
La ricerca non si limita alla mera localizzazione fisica dell’uomo.
Data la sua profonda conoscenza delle fortificazioni, si ipotizza che possa aver cercato rifugio o si sia orientato utilizzando le gallerie e le trincee della Grande Guerra.
Per questo motivo, si richiede l’intervento di esperti in materia, capaci di interpretare le tracce lasciate dai manufatti militari e di comprendere le possibili vie di accesso a tali strutture.
L’auspicio è che la loro competenza possa fornire elementi utili per restringere il campo della ricerca e accelerare il ritrovamento dell’uomo scomparso.
Chiunque possegga informazioni rilevanti è invitato a contattare immediatamente i Carabinieri di Caprino (Verona), offrendo un contributo essenziale per questa delicata operazione di soccorso.






