martedì 2 Settembre 2025
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Tempesta sul Berico: Vicenza sotto shock, danni ingenti.

La provincia di Vicenza si è risvegliata questa mattina sotto una coltre di disordine e con la consapevolezza dei danni ingenti provocati da un violento temporale che ha investito il territorio, in particolare la fascia sud del Berico.

La furia atmosferica, manifestatasi con raffiche di vento eccezionalmente intense, ha lasciato un solco profondo nel paesaggio e nella vita delle comunità locali.
L’emergenza ha colpito duramente numerosi comuni, tra cui Lonigo, Sarego, Brendola, Arcugnano, Zovencedo, Alonte e Longare, dove la combinazione di pioggia torrenziale e vento impetuoso ha generato una serie di conseguenze devastanti.

Il numero di alberi sradicati è impressionante, decine sono stati abbattuti, riversandosi su strade, danneggiando proprietà private e, in alcuni casi, compromettendo la sicurezza di abitazioni, fino a impattare direttamente su infrastrutture vitali come le linee elettriche, lasciando intere aree nell’oscurità.

A Lonigo, il bilancio è particolarmente grave: il tetto di un’azienda è stato asportato dal vento, mentre muri di cinta sono crollati, testimoniando la potenza distruttiva della tempesta.

Questi episodi, purtroppo, non sono isolati e riflettono una vulnerabilità crescente del territorio rispetto a eventi meteorologici estremi, esacerbata da fattori come il cambiamento climatico e, potenzialmente, da una gestione forestale non sempre ottimale.
Le squadre dei vigili del fuoco, coadiuvate da personale di Protezione Civile e volontari, sono state impegnate in una complessa attività di soccorso e messa in sicurezza, lavorando incessantemente per rimuovere gli ostacoli stradali, liberare le abitazioni e ripristinare l’erogazione di energia elettrica.

L’intervento si è concentrato non solo sulla gestione dell’emergenza immediata, ma anche sulla valutazione dei danni e sulla pianificazione delle attività di ricostruzione e ripristino.

L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla necessità di rafforzare la resilienza del territorio, attraverso investimenti in infrastrutture più resistenti, sistemi di allerta precoce più efficienti e politiche di gestione del verde che privilegino la salvaguardia della stabilità ambientale.

Inoltre, la necessità di una revisione delle pratiche edilizie, con particolare attenzione alla valutazione del rischio sismico e idrogeologico, appare sempre più urgente.

La comunità berica, duramente provata, si appresta ora ad affrontare la complessa fase della ripresa, con la speranza di poter ricostruire un futuro più sicuro e sostenibile.

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