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Terre dell’Occhiale: un ecomuseo diffuso per celebrare l’eccellenza bellunese

Sabato 9 agosto, alle ore 18.00, il Comune di Calalzo di Cadore sarà il palcoscenico della presentazione di “Terre dell’Occhiale”, un’ambizioso progetto di ecomuseo diffuso concepito per celebrare e interpretare la complessa storia dell’occhialeria bellunese, un’eccellenza manifatturiera e un fulcro culturale che ha consacrato il Cadore come punto di riferimento globale nel settore.
L’iniziativa, promossa dal Museo dell’Occhiale in sinergia con l’Università di Padova e altri partner strategici, e sostenuta dalla Fondazione Cariverona, trascende la mera esposizione di oggetti.

Si propone come un percorso immersivo, un vero e proprio viaggio sensoriale e intellettuale attraverso le aziende storiche, le istituzioni museali, gli archivi privati e i paesaggi significativi che hanno plasmato l’identità del territorio.
L’obiettivo è quello di rivelare l’occhiale non solo come un prodotto di design, ma come la quintessenza di un’abilità tecnica raffinata e di una ricerca estetica in continua evoluzione, espressione di secoli di sapienza artigianale e di un’ingegneria industriale all’avanguardia.
L’avvento dell’industria dell’occhiale, alla fine dell’Ottocento, fu il frutto dell’iniziativa di pionieri locali, uomini e donne che con coraggio e intuizione seppero trasformare una risorsa naturale – la disponibilità di legni pregiati per la lavorazione delle aste e montature – in un’opportunità di sviluppo economico e sociale.
Da una realtà di botteghe artigiane, l’occhialeria cadorina si è rapidamente evoluta, affermandosi come il primo distretto mondiale del settore, un primato mantenuto nel tempo grazie alla capacità di innovare e di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato.
Le storie intrecciate di operai instancabili, di imprenditori visionari, di artigiani maestri, di designer innovativi e di tecnici specializzati costituiscono un patrimonio immateriale di inestimabile valore, un tessuto connettivo che ha trasformato la valle in un laboratorio di creatività e un simbolo di identità condivisa.

Calalzo di Cadore, cuore pulsante dell’occhialeria cadorina, ospiterà la prima tappa di un itinerario di presentazione che si snoderà lungo il torrente Molinà, raggiungendo “Le Piazze”, il luogo emblematico dove, nel 1878, Angelo e Leone Frescura e Giovanni Lozza diedero vita alla prima fabbrica di occhiali del Cadore.
Il percorso comprenderà una visita alla storica sede della Safilo, oggi convertita in un archivio aziendale che custodisce un patrimonio eccezionale: oltre 250.000 modelli di occhiali, una collezione unica al mondo che testimonia l’evoluzione del design e della tecnologia nel corso di decenni.
Nel contesto delle imminenti Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, “Terre dell’Occhiale” si configura come un’opportunità strategica per delineare un’immagine del Cadore multidimensionale, che vada oltre la sua bellezza naturale e le sue eccellenze sportive.

Si tratta di raccontare un territorio intriso di cultura industriale, custode di una memoria collettiva profonda e motore di creatività produttiva.
Un invito rivolto alla comunità locale e ai visitatori a riscoprire un’eredità che ha profondamente trasformato il volto della valle e che continua a proiettare il Cadore nel panorama internazionale, unendo tradizione, innovazione e una visione proiettata verso il futuro.
Un futuro in cui l’ecomuseo diffuso “Terre dell’Occhiale” sarà custode e interprete di questa straordinaria storia.

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