Nella quieta cornice di Selva di Cadore, una comunità è stata scossa da un tragico evento: il ritrovamento del corpo senza vita di un uomo ottantaseienne, figura conosciuta e rispettata, scomparso nel corso della mattinata.
La scomparsa era stata segnalata dal suo amico, legame affettivo che lo attendeva invano, manifestando la profonda preoccupazione per la sorte dell’anziano.
La vicenda si dipana all’interno del bosco di Landria, un’area naturale di pregio, intrisa di storia e di bellezza selvaggia.
L’uomo, animato da un gesto di generosità e da un sincero amore per la fauna selvatica, si era addentrato nella vegetazione con l’intento di localizzare e soccorrere un cervo presumibilmente ferito.
Un’azione nobile, volta a preservare la vita di un esemplare di ungulato, che si è però conclusa con una tragica fine.
Il tempo, inesorabile, è trascorso.
L’attesa si è trasformata in angoscia.
La scomparsa prolungata ha indotto l’amico a lanciare un allarme che ha mobilitato risorse umane e mezzi tecnici.
Sul luogo sono intervenute le squadre specializzate del Soccorso alpino di Alleghe-Val Fiorentina e i soccorritori della Val Pettorina, coadiuvati dai Vigili del fuoco, pronti a rispondere all’emergenza con professionalità ed efficienza.
L’impiego di unità cinofile, in un primo momento previsto, ha poi lasciato il passo alla ricerca diretta, data la delicatezza del terreno e le condizioni di scarsa visibilità.
La ricerca, complessa e difficoltosa, si è protratta per diverse ore, in un susseguirsi di speranze e timori.
Intorno alle ore 20.00, una squadra di soccorritori è riuscita a individuare il corpo, adagiato su un prato particolarmente ripido, a circa 500 metri al di sotto del sentiero.
L’ipotesi più probabile è che l’anziano, durante la discesa, abbia perso l’equilibrio, scivolando a causa della pendenza e della vegetazione rada.
In accordo con le autorità competenti, il corpo è rimasto vegliato durante la notte dai Vigili del fuoco, nel rispetto dovuto alla persona scomparsa e alla dignità che la tradizione impone.
All’alba, una squadra specializzata del Soccorso alpino di Alleghe-Val Fiorentina ha proceduto con le operazioni di recupero, in stretta collaborazione con l’Air service center, convenzionato con la Delegazione Dolomiti Bellunesi.
L’elicottero, alle prime luci dell’alba, ha trasportato il corpo senza vita a valle, alla cella mortuaria di Selva di Cadore, dove sarà possibile dare degna accoglienza e predisporre le cerimonie funebri.
L’episodio riaccende la riflessione sulla fragilità umana, sull’importanza della prudenza in ambienti montani e sulla profonda connessione tra l’uomo e la natura che lo circonda, un legame spesso segnato da gesti di altruismo, ma anche da rischi inattesi.