La montagna, maestra di bellezza e crudele arbitra della vita, ha reclamato un altro figlio.
Un alpinista di 53 anni, originario di Vicenza, ha perso la vita in un tragico incidente lungo le impervie pareti del Cornetto, imponente monolito roccioso che domina il territorio del comune di Recoaro Terme.
La notizia, giunta nel tardo pomeriggio, ha lasciato un velo di sgomento tra la comunità locale e tra gli appassionati di alpinismo.
L’emergenza si è innescata quando la compagna dell’alpinista, in un gesto di premura e crescente preoccupazione, ha tentato senza successo di ricontattarlo telefonicamente.
L’assenza di risposta, unita alla mancata comunicazione di ritorno, ha scatenato un’immediata ricerca.
La donna, recandosi nel luogo che l’uomo frequentava abitualmente, ha scoperto l’auto parcheggiata in prossimità del Rifugio Campogrosso, confermando i suoi timori.
La risposta è stata rapida ed efficiente.
Squadre specializzate del Soccorso Alpino e Speleologico, provenienti da Recoaro-Valdagno e Schio, si sono mobilitate tempestivamente, affrontando le complesse condizioni del terreno.
Le operazioni di ricerca, inizialmente concentrate su una scansione visiva dell’area, si sono concentrate successivamente lungo la via Soldà, percorso tecnico particolarmente impegnativo per gli scalatori.
Un elemento cruciale nella localizzazione dell’alpinista è stata l’impiego dell’elicottero della Guardia di Finanza, proveniente da Bolzano.
L’apparecchio, equipaggiato con un sofisticato sistema Imsi Catcher – strumento capace di intercettare segnali radio, inclusi quelli emessi dai telefoni cellulari – ha permesso di rintracciare la posizione del dispositivo mobile dell’uomo.
Questa tecnologia, sempre più diffusa nelle operazioni di soccorso in aree impervie, ha consentito di individuare il corpo del 53enne in un profondo e inaccessibile dirupo.
Le operazioni di recupero, rese particolarmente difficoltose dalla conformazione del terreno e dalla scarsa illuminazione, si sono protratte per tutta la serata, richiedendo l’intervento di personale altamente specializzato e di attrezzature adeguate.
La tragedia del Cornetto ricorda ancora una volta la fragilità umana di fronte alla potenza incontrastata della natura, e l’importanza di un’attenta pianificazione e di una preparazione impeccabile in ogni escursione in montagna.
Il silenzio delle rocce, ora, custodisce la memoria di un alpinista che ha amato la sfida verticale, ma che ha trovato il suo destino in una parete inaccessibile.







