L’inattesa convergenza tra algoritmi di navigazione digitale e tradizione veneziana sta rimodellando il tessuto urbano e sociale della città lagunare.
Un fenomeno, apparentemente marginale, sta guadagnando terreno: l’uso diffuso dei traghetti – le gondole destinate al trasporto di persone da una sponda all’altra del Canal Grande – da parte dei turisti, in alternativa ai più costosi vaporetti.
Questa scelta, suggerita dai percorsi proposti da Google, permette di raggiungere Piazza San Marco da Piazzale Roma per soli due euro, un prezzo nettamente inferiore rispetto al biglietto del vaporetto.
La trasformazione è profonda.
Originariamente un servizio essenziale per la mobilità dei veneziani, il traghetto, con il suo costo simbolico di 70 centesimi, è stato per lungo tempo un privilegio quasi esclusivo dei residenti.
Ora, l’afflusso di visitatori ha generato code interminabili nelle calli che conducono alle stazioni dei traghetti, alterando significativamente la fruibilità del servizio per chi ne ha storicamente usufruito.
L’artista multimediale Andrea Morucchio descrive l’attuale situazione come l’emergere di una nuova “tendenza” turistica: un modo per sperimentare l’atmosfera veneziana, seppur in forma semplificata, a un costo accessibile.
Un fenomeno amplificato dalla presenza di influencer digitali e dall’ottimizzazione algoritmica di Google, che veicola questa opzione di viaggio a un pubblico sempre più vasto.
Conseguentemente, i veneziani si trovano a competere per un servizio pubblico, destinato a un utilizzo sempre più intenso.
Aldo Reato, consigliere comunale delegato alla Valorizzazione della Gondola, sottolinea la sproporzione demografica: una popolazione residente ridotta a poco più di cinquantamila unità, contrapposta a un flusso turistico di circa ventitré milioni di visitatori annui.
Pur riconoscendo l’inevitabilità di un utilizzo generalizzato del servizio, Reato assicura che l’attenzione verso i veneziani non è stata trascurata.
L’esempio del traghetto di San Tomà, particolarmente congestionato, testimonia l’implementazione di misure correttive: l’attivazione di due imbarcazioni in funzione continuativa per dodici ore al giorno, volte a migliorare la fluidità del servizio.
Questo fenomeno solleva interrogativi complessi sulla gestione del patrimonio culturale e sulla sostenibilità del turismo di massa in una città fragile come Venezia.
La convergenza tra tecnologia, turismo e tradizione sta ridefinendo l’identità della città, ponendo la necessità di una riflessione più ampia sui modelli di sviluppo e sulla valorizzazione delle risorse locali.
Il traghetto, da servizio esclusivo per i veneziani, si trasforma così in un simbolo tangibile delle sfide che la città lagunare affronta nel bilanciare la conservazione del suo patrimonio con le esigenze di un turismo in continua evoluzione.