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mercoledì 5 Novembre 2025

Tragico incidente ad Arcugnano: un lavoratore perde la vita

Un tragico evento ha spezzato la quiete di Arcugnano, in provincia di Vicenza, dove un lavoratore di 50 anni ha perso la vita mentre si dedicava a interventi di manutenzione in un’abitazione privata.

La vicenda, avvenuta in via Monticello, solleva interrogativi urgenti sulle condizioni di sicurezza sul lavoro e sulla fragilità umana di fronte a eventi improvvisi.

L’allarme è stato lanciato dai colleghi dell’uomo, testimoni diretti di un collasso inaspettato.
Immediatamente attivati, i soccorritori del Suem 118 si sono prontamente recati sul luogo, intraprendendo manovre di rianimazione cardiopolmonare estenuanti e protratte per un tempo significativo, purtroppo senza esito positivo.
Il decesso è stato dichiarato sul posto, segnando un’altra, dolorosa, statistica di vite spezzate sul lavoro.

La ricostruzione dell’accaduto è stata affidata allo Spisal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), un organismo specializzato nell’analisi di incidenti lavorativi, al fine di identificarne le cause e formulare raccomandazioni per prevenire episodi simili in futuro.

Parallelamente, le forze dell’ordine hanno avviato le indagini necessarie per accertare l’esatta dinamica degli eventi e per verificare il rispetto delle normative in materia di sicurezza.

Questo incidente, purtroppo, non è un caso isolato.

La complessità dei moderni contesti lavorativi, spesso caratterizzati da ritmi serrati e pressioni economiche, può compromettere la sicurezza dei lavoratori.
La presenza di fattori di rischio ambientali, come polveri sottili, agenti chimici o stress termico, accentua ulteriormente la vulnerabilità, soprattutto in professioni che richiedono interventi in spazi ristretti o in condizioni ambientali avverse.
La vicenda pone, quindi, un’urgente riflessione sulla necessità di un rafforzamento dei controlli e delle misure di prevenzione, non solo attraverso una formazione adeguata e costante, ma anche attraverso una revisione dei protocolli di sicurezza e una maggiore attenzione al benessere psicofisico dei lavoratori.
È imperativo promuovere una cultura della sicurezza che metta al primo posto la tutela della vita umana, superando logiche di produttività a breve termine e incentivando un dialogo aperto tra datori di lavoro, sindacati e istituzioni.
La memoria di questo lavoratore, spentosi prematuramente, debba servire da monito e da stimolo per un impegno concreto e condiviso in questa direzione.

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