Il Turismo all’Aperto nel Nordest: Dinamiche di Affluenza, Tendenze e Nuove PreferenzeIl panorama del turismo all’aperto nel Nordest italiano sta registrando una trasformazione significativa, come evidenziato da un recente studio di HBenchmark per Faita Federcamping.
Lungi dall’essere una semplice tendenza passeggera, l’incremento della domanda per strutture ricettive “en plein air” – campeggi, villaggi turistici e aree attrezzate per camper e caravan – riflette un cambiamento più profondo nelle abitudini di viaggio e nelle aspettative dei visitatori.
I dati raccolti rivelano una stagione 2024 caratterizzata da un’allungamento della durata dei soggiorni e da un picco di affluenza che si protrae ben oltre il tradizionale periodo estivo, con settembre che si conferma mese cruciale per il settore.
L’analisi dettagliata delle performance regionali mostra come il litorale, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, abbia inaugurato la stagione con risultati particolarmente incoraggianti.
Tra aprile e luglio, il tasso medio di occupazione ha raggiunto il 56%, superando i livelli del 2024 di un promettente 1,5%.
Le prospettive per i mesi a venire, da luglio a ottobre, appaiono altrettanto favorevoli, con un incremento del 2,5% nelle prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I soggiorni si protendono ora mediamente tra i dieci giorni e le due settimane, indicando una volontà di godere appieno del territorio e delle sue offerte.
La Germania si conferma il mercato trainante, con una quota preponderante di visitatori che oscilla tra il 50% e il 58% a seconda del periodo.
L’Italia contribuisce significativamente alla crescita, registrando un incremento del 2% rispetto al 2024, mentre Austria, Svizzera e Danimarca mantengono performance solide.
I laghi veneti e trentini (Garda, Levico, Ledro e Caldonazzo) hanno brillato con risultati iniziali superiori rispetto alle località costiere.
Tuttavia, le previsioni per i prossimi mesi segnalano un lieve calo dell’occupazione, dovuto in parte alla riorganizzazione delle festività tedesche.
Il fenomeno dello “slittamento” delle festività, che ha portato a picchi di affluenza fino al 95% in alcuni periodi, ha temporaneamente saturato le strutture, rendendo più difficile la gestione dei flussi turistici.
Parallelamente, l’area montana registra un andamento distintivo.
Sebbene la stagione sia più contenuta, estendendosi da giugno a metà settembre, i risultati occupazionali sono stati positivi, con un tasso medio del 50,3% (+14,6% rispetto al 2024).
Le previsioni per il periodo estivo sono ottimistiche, con un aumento stimato dell’8,6% rispetto all’anno precedente.
Un elemento di spicco è la crescente popolarità delle “mobile home”, che contribuisce ad allungare la durata media dei soggiorni.
L’analisi più approfondita delle nazionalità rivela un’evoluzione del quadro di riferimento.
La Germania, pur rimanendo il mercato dominante, mostra segnali di lieve contrazione, con una diminuzione della quota di mercato.
Questa perdita è in parte compensata dalla crescita dei visitatori provenienti dai Paesi Bassi e dall’Italia, indicando una diversificazione dei flussi turistici.
In sintesi, il turismo all’aperto nel Nordest italiano si presenta come un settore dinamico e in continua evoluzione, influenzato da fattori economici, sociali e culturali.
L’allungamento della stagione, la diversificazione delle nazionalità e la crescente domanda di soluzioni abitative flessibili e innovative rappresentano le sfide e le opportunità per gli operatori del settore, invitati a sviluppare strategie mirate per rispondere alle mutevoli esigenze dei viaggiatori.
Il futuro del turismo all’aperto nel Nordest italiano si prospetta quindi ricco di spunti e di opportunità, a patto di saper interpretare i segnali del mercato e di investire in qualità e sostenibilità.