L’intensificata attività di vigilanza della Guardia di Finanza di Treviso, focalizzata sull’indotto vitivinicolo durante la stagione della vendemmia, ha portato alla luce un quadro preoccupante di sfruttamento del lavoro e violazioni diffuse della normativa vigente.
L’operazione, volta a verificare la regolarità dei rapporti di lavoro nel settore agricolo, ha identificato quattordici lavoratori in situazione di irregolarità, tredici dei quali completamente in nero e includendo un minorenne, un dato che desta particolare allarme.
Le sanzioni pecuniarie, calibrate in una forbice che va dai duemila agli impressionanti dodicimila euro al giorno per ogni lavoratore irregolare, aumentano esponenzialmente in proporzione alla durata dell’impiego, riflettendo la gravità delle infrazioni commesse.
Su dieci aziende agricole visitate, la metà ha rivelato l’impiego di personale non regolare, un dato che suggerisce un fenomeno strutturale e diffuso.
Un caso particolarmente grave ha coinvolto un fondo di proprietà di un’impresa agricola, dove operavano tre lavoratori bengalesi privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Questi erano stati reclutati attraverso una società di servizi, la cui attività era gestita da un cittadino pakistano, che aveva ottenuto la subappalto delle operazioni di vendemmia.
Il responsabile della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di impiego di manodopera extracomunitaria priva dei requisiti legali.
L’accusa si articola in violazioni di natura sia penale che amministrativa, con la conseguente imposizione di sanzioni pecuniarie significative e l’obbligo di recuperare le contribuzioni previdenziali e assicurative evase, con una conseguente necessità di regolarizzazione dei rapporti di lavoro a tutela dei diritti dei lavoratori.
L’indagine non si è conclusa con la semplice constatazione delle irregolarità iniziali.
Approfondimenti ulteriori sono in corso per chiarire dinamiche più complesse che potrebbero emergere da un’analisi più dettagliata della documentazione contabile ed extracontabile sequestrata.
Questa documentazione potrebbe rivelare ulteriori infrazioni relative alla normativa tributaria e del diritto del lavoro, ampliando il perimetro dell’inchiesta e potenzialmente coinvolgendo un numero maggiore di soggetti.
La complessità del fenomeno suggerisce la necessità di una riflessione più ampia sulle responsabilità e sui meccanismi che favoriscono lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, con l’obiettivo di contrastare efficacemente tali pratiche illegali e tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori.