La Laguna di Venezia, vulnerabile custode di un patrimonio culturale inestimabile, è stata stanotte oggetto di un intervento straordinario del sistema MOSE, in risposta alla prima significativa alta marea autunnale.
I rilevamenti dell’Ufficio Maree indicano un’altezza stimata di 70 centimetri nel cuore del centro storico, con un’elevazione di 115 centimetri in prossimità della linea di costa.
La città di Chioggia, strategicamente posizionata lungo la costa, affronta una situazione aggravata.
L’azione combinata di forti venti di bora, impetuosi e freddi, genera un fenomeno di sovralzo mareale che potrebbe raggiungere i 30-35 centimetri, amplificando il rischio di inondazioni nelle zone più esposte.
L’evento mareale non è semplicemente una coincidenza astronomica, ma il risultato di una complessa interazione meteorologica.
Un sistema vorticoso, identificato come una depressione intensificata, si è formato a bassa quota sopra il mare Adriatico, a sud dell’Istria.
Questa struttura genera un campo di venti anomali, caratterizzato da una marcata circolazione di bora.
La sequenza degli eventi è cruciale: la scorsa notte, i venti di scirocco hanno contribuito a caricare l’atmosfera e predisporre il sistema per l’arrivo della bora.
Il meccanismo fisico alla base di questo sovralzo è legato all’effetto del vento sulla massa d’acqua.
La bora, spingendo verso la laguna, crea un accumulo di acqua che si stratifica, incrementando l’altezza della marea oltre il livello previsto dall’influenza gravitazionale della Luna e del Sole.
Questo fenomeno, sebbene prevedibile con modelli meteorologici avanzati, rappresenta una sfida costante nella gestione del rischio idraulico veneziano.
L’attivazione del MOSE, un sistema di dighe mobili pensato per separare la laguna dal mare in caso di elevate maree, testimonia l’importanza di un approccio proattivo e multidisciplinare nella protezione del territorio.
Il monitoraggio continuo delle condizioni meteorologiche e mareali, l’analisi dei modelli previsionali e l’intervento tempestivo del sistema di protezione rappresentano pilastri fondamentali per salvaguardare Venezia e la sua fragile bellezza.
La situazione evidenzia, inoltre, come i cambiamenti climatici possano esacerbare questi fenomeni, intensificando la frequenza e l’intensità delle maree eccezionali, richiedendo una costante revisione delle strategie di gestione del rischio e un investimento continuo nella ricerca scientifica e nelle infrastrutture di protezione.







