venerdì 19 Settembre 2025
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Venezia

Venezia ascolta: l’arte decifra il rumore del turismo.

Il grido silenzioso di Venezia: oltre il turismo, un’indagine sonora.

Venezia, città di silenzi impalpabili interrotti dal fluire incessante dell’acqua e dai sussurri della storia, si trova oggi a confrontarsi con una nuova, insistente dissonanza: il rumore del turismo di massa.

Ma cosa significa, realmente, il “rumore” del turismo? Non si tratta solo di decibel e volumi acustici, bensì di un complesso intreccio di suoni che rivelano una profonda trasformazione urbana, un’alterazione dell’esperienza sensoriale collettiva.

È a questa domanda che il laboratorio artistico ‘Oversound.
Il rumore del turismo’ si propone di rispondere, un’iniziativa promossa dall’Università Ca’ Foscari che si terrà il 22 e il 23 settembre.
Il progetto, guidato dal sound artist e ricercatore Nicola Di Croce, ambisce a sollevare una consapevolezza sonora critica, non solo per le istituzioni ma soprattutto per le comunità locali, offrendo strumenti per una progettazione urbana più sostenibile e attenta al benessere dei residenti.

L’approccio è innovativo: l’Università non si limita a studiare il fenomeno, ma lo vive attraverso l’arte, invitando cittadini, turisti e operatori del settore a partecipare attivamente alla ricerca.
Il laboratorio rappresenta un’opportunità inedita per Venezia: un confronto diretto tra le diverse voci che compongono la città, un dialogo spesso assente in un contesto dominato da flussi turistici sempre più intensi.
I suoni del turismo – il vociare in lingue straniere, il rumore di valigie su ponti secolari, il clangore dei negozi affollati – non sono semplici elementi sonori, ma veri e propri indicatori di un cambiamento profondo, un termometro che misura l’impatto del turismo sull’identità veneziana.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio, il progetto Lab Village – Turismo, Cultura e Industrie Creative, che mira a sviluppare nuove competenze per analizzare le trasformazioni urbane e il loro effetto sull’esperienza quotidiana.
‘Oversound’ non è un mero esercizio di denuncia, ma un invito all’ascolto attivo, un tentativo di decodificare il linguaggio del turismo e di immaginare nuove forme di convivenza tra residenti, visitatori e patrimonio culturale.

Il laboratorio si propone di recuperare il silenzio, non come assenza di suono, ma come spazio di riflessione, di riappropriazione e di rigenerazione urbana.
Si tratta di comprendere come, attraverso la riscoperta del suono, si possa restituire a Venezia una nuova armonia, un nuovo equilibrio tra bellezza, sostenibilità e vita quotidiana.

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