Un drammatico episodio ha scosso la tranquillità di Venezia, innescando un complesso interrogativo sulla sicurezza degli spazi urbani abbandonati e la vulnerabilità giovanile.
Ieri sera, in un’area degradata alle spalle dell’Arsenale, l’ex scuola Sommergibilisti è stata teatro di un incidente che ha visto una giovane di 17 anni precipitare da una tettoia, riportando gravi lesioni.
La dinamica precisa dell’accaduto rimane ancora da chiarire, ma sembra che la ragazza, unitamente a un coetaneo, si trovasse all’interno della struttura in disuso, un’area diroccata facilmente accessibile nonostante la recinzione, aggirata tramite aperture abusive che testimoniano una carenza di controllo e vigilanza.
Il brusio delle grida di aiuto, interrotte, ha allertato i residenti e i passanti, generando una corsa di soccorso che ha coinvolto Vigili del Fuoco, personale del Suem 118, Carabinieri e Polizia di Stato.
Le operazioni di recupero si sono rivelate particolarmente complesse, data la fitta vegetazione che ricopre i resti della scuola, rendendo necessario l’impiego di un elicottero per estrarre la ragazza, gravemente ferita.
La sua stabilizzazione in loco è stata rapida ma imprescindibile, prima del trasferimento d’urgenza all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, dove versa in prognosi riservata a causa delle fratture multiple che hanno interessato gambe, braccia e bacino.
Il ragazzo, anch’egli sedicenne e residente nella stessa zona, era presente al momento dell’incidente.
La sua testimonianza sarà cruciale per ricostruire con esattezza gli eventi che hanno portato alla caduta, contribuendo a chiarire le motivazioni che hanno spinto i due giovani a introdursi in un luogo evidentemente pericoloso.
L’episodio solleva interrogativi pressanti sulla gestione del patrimonio edilizio abbandonato in città, spesso terreno fertile per fenomeni di degrado e potenziale pericolo per i più giovani.
La facilità con cui si accede a queste aree, a dispetto delle recinzioni, evidenzia una criticità che richiede interventi mirati, non solo di controllo e vigilanza, ma anche di riqualificazione e recupero di spazi che altrimenti continuano a rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica.
La tragedia, inoltre, pone l’attenzione sulla necessità di promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani, finalizzate a educare alla prudenza e alla consapevolezza dei rischi legati all’esplorazione di luoghi pericolosi e non sicuri.
La comunità veneziana, sconvolta, attende con ansia l’evoluzione delle condizioni della giovane e spera che questa vicenda possa innescare un profondo ripensamento delle politiche di sicurezza urbana e della tutela del patrimonio edilizio.







