Un repentino crollo termico, con una brusca caduta dei gradi che ha portato Verona a una temperatura di soli 16°C, ha segnato un’inattesa svolta meteorologica, contrapponendosi a un fine settimana caratterizzato da un clima più mite. L’evento, più che un semplice temporale, si è configurato come un’irruzione di aria fredda, manifestatasi con precipitazioni intense, grandinate violente e raffiche di vento impetuose, generando una serie di disagi e danni diffusi sul territorio urbano e provinciale.L’area della Lessinia è stata particolarmente colpita, con la strada che collega Bosco Chiesanuova alle zone più basse letteralmente sommersa da uno spesso strato di grandine, un fenomeno che evocava l’immagine di una nevada fuori stagione. Questo scenario ha reso la viabilità estremamente difficile e ha evidenziato la fragilità delle infrastrutture locali di fronte a eventi meteorologici estremi.L’ospedale di Borgo Trento, in particolare il Polo Confortini, ha dovuto far fronte a emergenze interne: allagamenti e infiltrazioni d’acqua hanno compromesso la sicurezza strutturale, portando al crollo di una porzione di intonaco e sospendendo temporaneamente alcune attività. L’episodio sottolinea la vulnerabilità degli edifici pubblici, spesso progettati per condizioni climatiche differenti e inadeguati a resistere a precipitazioni di tale intensità.Le centrali operative dei Vigili del fuoco e della Polizia locale sono state sommerse da numerose chiamate di soccorso, prevalentemente legate ad allagamenti di cantine e garage, ma soprattutto per la caduta di alberi e rami, spesso resi instabili da una combinazione di terreno saturo e vento forte. La circolazione sulla circonvallazione, arteria cruciale per il traffico cittadino, è stata interrotta a causa di un albero che ha invaso completamente la carreggiata, creando un ingorgo significativo e mettendo a dura prova la gestione del traffico.Nella bassa veronese, la Transpolesana (SS434) ha subito interruzioni temporanee in diversi tratti, necessarie per rimuovere alberi caduti e ripristinare la sicurezza della carreggiata. Il vento, spesso accompagnato da raffiche particolarmente intense, ha causato il danneggiamento di tetti, soprattutto nel quartiere di Veronetta, un’area densamente popolata e spesso esposta a condizioni climatiche più estreme.L’episodio, al di là dei danni immediati, solleva interrogativi urgenti sulla necessità di una maggiore resilienza delle infrastrutture urbane e rurali, sulla revisione dei sistemi di allerta precoce e sulla pianificazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in un contesto climatico sempre più instabile e caratterizzato da eventi meteorologici estremi di crescente frequenza e intensità. Si impone una riflessione più ampia sulla gestione del territorio e sull’adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di proteggere la comunità e preservare il patrimonio ambientale e culturale della regione.
Verona sotto shock: crollo termico, danni e disagi
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