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giovedì 13 Novembre 2025

Verona, un fiume di persone per Moussa: appello alla verità.

Un fiume di volti, provenienti da ogni angolo della penisola, ha invaso le vie di Verona in un corteo solenne, un tributo a Moussa Diarra, giovane maliano strappato alla vita un anno fa.
La sua morte, avvenuta il 20 ottobre dello scorso anno nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Porta Nuova, in seguito a un tragico scontro con un agente della Polizia Ferroviaria, continua a generare interrogativi e a nutrire un profondo senso di ingiustizia.
La comunità maliana in Italia, unitamente al Comitato Verità e Giustizia per Moussa, ha promosso questa mobilitazione nazionale, un atto di memoria e di rivendicazione.

La manifestazione, partita proprio dal luogo del decesso, ha visto la partecipazione di circa quaranta associazioni, un segno tangibile del sostegno diffuso e della crescente preoccupazione per la lentezza e le opacità che avvolgono le indagini.

Il corteo, aperto dalla vibrante presenza della bandiera del Mali, ha rappresentato un momento di profonda emozione, un richiamo all’unità e alla solidarietà.

I familiari e gli amici di Moussa, ancora profondamente provati dalla perdita, hanno espresso il loro dissenso verso la ricostruzione dei fatti presentata inizialmente, ritenendola insufficiente e incompleta.

Il team legale che assiste i familiari ha sollevato dubbi significativi riguardo alla gestione dell’inchiesta, evidenziando il protrarsi dei tempi e la persistente segretezza che ne circonda gli sviluppi.
Si lamenta una mancanza di trasparenza che impedisce una piena comprensione della dinamica dell’evento, alimentando sospetti e incertezze.
La manifestazione non è solo un ricordo di Moussa, ma anche un appello alla giustizia, un invito a illuminare le zone d’ombra che ancora avvolgono la sua morte e a garantire che la verità emerga.

Il silenzio, la mancanza di chiarezza, rischiano di soffocare la fiducia nelle istituzioni e di perpetuare un clima di sospetto e di rabbia.
La comunità maliana, con il suo corteo, ha voluto riaffermare il diritto a una verità completa e a un processo equo, in memoria di Moussa e per tutelare la dignità di ogni individuo.

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